«Un sogno guidare la nazionale, voglio portarla agli Europei»

Andrea Parisini, il capitano dell’Italia di pallamano racconta: «Il campo mi manca ma è stato giusto fermarsi. Tanti ricordi a Vigevano ma sto bene in Francia: vorrei giocare la Champions»

Gioca in Francia e, nonostante la sua ancora giovane età (deve compiere 26 anni), ha già bruciato le tappe in uno sport. Di recente è stato nominato anche capitano della Nazionale italiana con l’intento di strappare una difficile qualificazione ai Campionati europei. Il pivot vigevanese Andrea Parisini è di recente tornato in città per donare una sua maglia firmata alla scuola media Besozzi, a testimonianza di un attaccamento che rimane alla sua terra, nonostante gli oltre 500 chilometri di distanza (gioca nell’Istrés, formazione della Lidl Starligue, la massima serie). «A Vigevano ci abita la mia famiglia – così esordisce – e ho ancora tanti amici. Di solito trascorro un mese in estate e torno per le vacanze di Natale. Un giorno mi piacerebbe tornare a vivere in Italia, ma al momento non ci sono grandi club che investono sulla pallamano». Attualmente, con il campionato fermo causa Coronavirus, si sta allenando alla ricerca della migliore condizione. «Anche noi, come tutti, siamo stati costretti a fermarci – spiega Parisini – seguivamo le notizie dalla Francia e, a conti fatti, è stato giusto fermarsi. La pallamano indubbiamente mi manca, ma è fondamentale il rispetto delle regole soprattutto da parte di noi sportivi che dobbiamo trasmettere dei messaggi positivi ai più giovani. Dovremmo riprendere il 23 settembre, a porte chiuse, ma al momento è solo un’ipotesi. Al momento dello stop eravamo fuori dalla zona retrocessione. Stavamo andando bene: ci siamo tolti diverse soddisfazioni come fare punti all’andata e al ritorno con il Montpellier». Quella che si è svolta fino al momento della sospensione è stata un’annata di grandi soddisfazioni per Parisini che ha raccolto il testimone da Pasquale Maione, ritiratosi, allacciandosi al braccio la fascia di capitano di una Nazionale giovane. «Ne sono rimasto fiero e onorato – va avanti – è un sogno che un atleta rincorre da bambino. Siamo un bel gruppo che deve ancora crescere. Abbiamo mancato la qualificazione ai Mondiali ma abbiamo l’opportunità di rifarci cercando di ottenere l’accesso agli Europei 2022: le prime gare saranno a novembre. Siamo stati sorteggiati in un girone difficile che comprende Norvegia, Bielorussia e Lettonia, formazioni che non vanno sottovalutate. Ci proveremo: dopo il lockdown, partiamo tutte alla pari». L’occasione è utile per ripensare al proprio percorso che l’ha visto esordire nella sua Vigevano. «La passione per questo sport è stata trasmessa da mio padre – rivela Parisini – inizialmente avevo iniziato con pallanuoto e calcio. Poi sono andato a Cologne, in provincia di Brescia, e da cinque anni gioco in Francia. Lo scorso anno, dopo aver realizzato 129 reti in Proligue (la nostra serie B, ndr) con lo Strasburgo, sono passato all’Istrés. Per il futuro non nego che mi piacerebbe disputare la Champions League. Ma prima voglio conquistare la salvezza con questo club».

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