GARLASCO – Si chiude l’anno politico a Garlasco con un’interpellanza consiliare dal forte contenuto amministrativo e politico. A presentarla è il gruppo Garlasco Civica, che punta i riflettori su digitalizzazione degli archivi urbanistici, flussi informativi ai consiglieri comunali e scelte di spesa dell’Amministrazione guidata dal sindaco Simone Molinari. Al centro dell’atto, protocollato il 31 dicembre 2025 e firmato dai consiglieri Sara Melotti, Luigi Franchioli e Mario Spialtini, c’è una segnalazione formale inviata da numerosi professionisti tecnici del territorio (architetti, ingegneri e geometri). La nota – datata 10 dicembre 2025 – evidenzia una criticità operativa dell’Ufficio Urbanistica: l’assenza di uno scanner formato A0, ritenuto strumento minimo indispensabile per la gestione e la digitalizzazione delle tavole progettuali storiche. Secondo Garlasco Civica, la vicenda presenta anche un profilo istituzionale delicato. La segnalazione, indirizzata anche al capogruppo di minoranza, sarebbe stata trasmessa solo il 30 dicembre, dopo un sollecito diretto, sollevando dubbi sulla completezza e tempestività dell’informazione ai consiglieri comunali. Un aspetto che, a giudizio dei firmatari, incide sul corretto esercizio delle prerogative consiliari e sul principio di leale collaborazione tra organi dell’Ente.
L’interpellanza sottolinea come la digitalizzazione degli archivi non sia un semplice adempimento organizzativo, ma un presidio di legalità amministrativa. Dalla storicizzazione dei Piani regolatori alla ricostruzione dello stato legittimo dei fabbricati, fino al tracciamento delle variazioni toponomastiche, archivi ordinati e accessibili rappresentano – secondo il gruppo – una garanzia sia per i cittadini sia per i professionisti e gli uffici comunali, riducendo il rischio di errori istruttori e contenziosi. A sostegno della tesi del gruppo di minoranza vengono richiamate recenti pronunce della giustizia amministrativa, tra cui la sentenza del TAR Salerno (n. 1893/2025) e quella del TAR Parma (n. 272/2025). Decisioni che, pur ribadendo come la ricostruzione dello stato legittimo spetti al privato, evidenziano le gravi conseguenze di archivi non correttamente ordinati o consultabili, con errori amministrativi potenzialmente irreversibili. Nel mirino dell’opposizione finiscono anche le scelte di bilancio. Da un lato, si segnalano continui impegni di spesa in ambito informatico, tra servizi esterni, consulenze e sostituzioni temporanee con compensi elevati; dall’altro, l’assenza di investimenti strumentali basilari per l’Ufficio Urbanistica. A questo si aggiunge la decisione di destinare risorse alla realizzazione o sostituzione del gonfalone comunale, definita una spesa di natura esclusivamente rappresentativa. Pur riconoscendo il valore simbolico del gonfalone, Garlasco Civica pone una questione politica: è legittimo finanziare simboli istituzionali mentre si rinviano strumenti essenziali al funzionamento degli uffici e alla tutela dei cittadini? Nove i quesiti rivolti a sindaco e giunta, che spaziano dalle ragioni del ritardo nella trasmissione della nota ai consiglieri, all’esistenza di eventuali prassi di “filtraggio” delle comunicazioni, fino alle tempistiche certe per l’acquisto dello scanner A0 e alla revisione delle priorità di spesa. La chiusura dell’interpellanza è netta e politica: «La digitalizzazione non è uno slogan, è una voce di bilancio. Il gonfalone rappresenta il Comune. Gli archivi lo fanno funzionare. Quando si finanzia il simbolo e si rinvia lo strumento, la responsabilità non è tecnica: è politica». Il gruppo chiede che il tema venga discusso nella prima seduta utile del Consiglio comunale, aprendo il 2026 con un confronto che promette di essere tutt’altro che formale.





