MORTARA E DINTORNI NELLA STORIA – Il pozzo di metano a Robbio.

A cura di Simone Tabarini.

La Lomellina non è ricca di risorse solo a livello culturale, gastronomico e storico, ma anche di materie prime che di questi tempi sono molto “ricercate”. Parliamo di Idrocarburi. Era il 2006 quando la British Gas Italia e la Pergemine scoprirono la presenza di Gas nelle campagne della cittadina di Robbio. Venne posizionata una maxi-trivella, denominando l’area di perforazione “Robbio 1”. In pochissimo tempo venne innalzata una torre chiamata Derrick, alta oltre 20 metri che aveva il compito di sorreggere i tubi. Nell’agosto del medesimo anno, venne attivata la trivella. Secondo le previsioni il giacimento di metano poteva permettere l’estrazione di questo gas per oltre 20 anni. Ma i calcoli erano errati! La trivella giunse alla profondità di 4569 metri, dove finalmente incontrò la “bolla”. C’era un problema, sebbene si pensava di trovare un giacimento di milioni di metri cubi di gas, in realtà la pressione e le rilevazioni fecero gelare le aspettative dei tecnici. Purtroppo il giacimento era più piccolo di quanto si pensasse, tanto che nel medesimo anno (2006) si decise di sigillare il pozzo con un tappo di cemento e mantenerlo attivo solo in caso di estrema necessità! “Robbio 1” venne classificata riserva d’emergenza. Se vi stavate chiedendo se solo in questa cittadina è stato trovato metano, vi sbagliate, gran parte della Lomellina è composta da grandi o piccole “bolle”. Questo è dovuto al fatto che un tempo il nostro territorio era ricoperto dal mare e moltissimi animali marini persero la vita, creando così vere e proprie “fosse comuni” in cui si formarono idrocarburi. Non solo Gas, ma anche Petrolio e probabilmente anche Carbone Fossile! Il tutto nascosto dai sedimenti alluvionali post glaciazioni!

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