MORTARA E DINTORNI NELLA STORIA – La storia dell’Urmon di Robbio che diede vita al famoso Palio.

A cura di Simone Tabarini.

Come può una pianta diventare “famosa”? Ci troviamo a Robbio, precisamente nel 1768, quando in tutta la città vennero piantati molti Olmi (Urmòn, in dialetto). La vita di questi, non supera i 90 anni eppure a Robbio vi era un’eccezione, infatti, davanti alla chiesa parrocchiale, un olmo giunse fino alla veneranda età di 215 anni. Un emblema per il paese: Il suo diametro aveva raggiunto i 5 metri di circonferenza. Ma nel 1982, qualcosa cambiò, infatti l’albero si presentava spoglio. Era iniziato un processo degenerativo già da qualche anno prima, dovuto ad un fungo: il “graphium ulmi”. La cittadina, molto affezionata, fece giungere in paese un fitopatologo. L’esperto riferì che la pianta non era ancora morta, infatti alla base del tronco nascevano ancora germogli. Così più decisa che mai l’amministrazione comunale reperì il trattamento utile a salvare una pianta. Si provò il tutto per tutto in quel 1982, ma non vi fu modo di salvare l’Urmòn. Il 2 luglio 1983, venne abbattuto, in quanto pericoloso e oramai morto. Un evento che coinvolse emotivamente tutta la cittadina di Robbio. Molti chiesero di lasciare almeno parte del tronco in memoria, ma poco tempo dopo fu rimosso definitivamente. Alcuni cittadini richiesero e ricevettero parte del tronco oramai tagliato! Se pensate che la storia finisce qui vi sbagliate, infatti, in memoria del grande olmo, si decise di realizzare un “palio” che non a caso si chiama “Palio d’Urmòn”. Otto rioni si sfidano in svariati giochi per aggiudicarsi il titolo di campioni dell’anno. E così, se pensate che una pianta sia solo un vegetale, oggi avete scoperto che un’intera cittadina, porta nella sua memoria collettiva l’olmo, di oltre 200 anni; ma non un olmo qualunque, l’Urmòn di Robbio!

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