A cura di Alessandra Restelli e Maria Luisa Siviero.
Durante il romantico Ottocento, la cura del corredino da neonato rivestiva un’importanza fondamentale e alla preparazione ci si dedicava con attenzione e dedizione considerando non soltanto l’aspetto pratico, ma anche quello estetico e simbolico. Era composto da lenzuolini e copertine di diverse pesantezze, realizzati in percalle (cotone pregiato) o flanella dai colori tenui e delicati a cui si aggiungeva un raffinato bordo di nastro color crema, che conferiva un tocco di eleganza e distinzione. Vi era una predilezione per l’uso di seta colorata, soprattutto per le guarnizioni, che venivano talvolta accompagnate da tulle in sopracolore e ricami. Il port enfant, era concepito per essere abbinato all’abito battesimale del neonato; era realizzato con materiali pregiati quali raso, mussola, giaconetto e piquèt dove ricami e merletti erano fatti giungere spesso dalla Francia o dall’Inghilterra. Nella foto in alto, un esempio composto da 3 pezzi, fine secolo 800 in raso di seta colore rosa con bordure in tulle ricamate ad ago. Le cuffiette che contornavano il piccolo viso, riprendevano l’abitino ed erano realizzate in tessuti delicati come il crespo o batista ma sempre adornate da fitti merletti e nastri in seta. Nella foto in basso: la prima a sinistra in pizzo meccanico contornata da doppia ruches, al centro in seta decorata a quadri ricamo punto a giorno e volants plissettati la terza sempre in seta decorata con pizzo a punta – fine secolo 800. In Collezione stiamo accogliendo da ogni parte d’Italia donazioni di questi piccoli capolavori che ci vengono consegnati praticamente intatti. Ormai ne conserviamo oltre 300 spesso accompagnati da fasce – ormai rare – anche ricamate con frasi augurali, bavaglini, camicine, scarpine e solo un unico esemplare, in anni di raccolte, di “dande” dette anche “briglie” secolo 800 utilizzate per reggere il bimbo durante i primi passi. L’attenzione ai dettagli, dalle cuciture ai materiali utilizzati, rende ogni port enfant un pezzo unico, carico di memoria e affetto, diventato nel tempo, un prezioso quanto raro ricordo di famiglia.