A cura di Simone Saijno – Studio SEA.
Con la Legge di Bilancio 2025, arrivano due importanti aggiornamenti fiscali che riguardano le detrazioni per i figli a carico, e che toccheranno molte famiglie del nostro territorio, in particolare quelle con situazioni familiari complesse o “ricostituite”. Detrazione anche per i figli del coniuge deceduto. La prima novità è che, a partire dall’anno d’imposta 2025, anche il genitore superstite che vive con il figlio del coniuge deceduto potrà beneficiare della detrazione, anche se non ha adottato il bambino. Fino ad ora, infatti, senza un’adozione, non si aveva diritto a nessun beneficio fiscale per quel figlio. Adesso, se il figlio continua a vivere con il coniuge superstite e rispetta i limiti di reddito previsti dalla legge, sarà possibile ottenere una detrazione di 950 euro all’anno. Facciamo un esempio concreto: se una donna ha un figlio da una relazione precedente e poi si sposa con un nuovo compagno, il quale accoglie in casa il bambino senza adottarlo, alla morte della madre, il compagno potrà richiedere la detrazione, a patto che continui a convivere con il figlio e che ne rispetti i requisiti. Limite di età fno a 30 anni. La seconda novità riguarda l’età dei figli per cui si può usufruire della detrazione. Fino ad ora, per i figli maggiorenni, la detrazione era disponibile solo dai 21 anni in su, poiché fino a quell’età era previsto l’Assegno Unico Universale (AUU). Con la nuova norma, la detrazione sarà riconosciuta per i figli a carico di età compresa tra i 21 e i 30 anni (sempre rispettando i limiti di reddito). Oltre i 30 anni, la detrazione spetta solo se il figlio è disabile. I limiti di reddito rimangono invariati: 4.000 euro lordi annui per i figli fino a 24 anni; 2.840,51 euro dai 25 ai 30 anni; nessun limite di età per i figli disabili, fermo restando il tetto di reddito. Una legge che si rivolge alle famiglie moderne. Le due modifiche rappresentano un passo significativo nel riconoscere le varie forme di famiglia che esistono oggi: non solo quelle tradizionali, ma anche quelle che nascono da seconde nozze o da convivenze con figli non biologici. Si tratta di una misura concreta, che fornisce un supporto economico anche a chi, pur non essendo un genitore naturale o adottivo, si prende cura ogni giorno di un figlio del proprio partner scomparso. Un intervento che rafforza il sostegno alle famiglie e rende il sistema fiscale un po’ più in sintonia con la realtà attuale.