LE NOSTRE CHIESE – La chiesa di Santa Croce in Mortara.

A cura di Don Cesare Silva.

La chiesa di Santa Croce ha le sue origini nel desiderio di un prete di nome Adamo della famiglia dei feudatari di Mortara che nel 1080 fondò una chiesa e un convento di canonici regolari. Dopo alcuni anni diede vita ad una congregazione religiosa che fu molto forente: tra i membri ricordiamo sant’Alberto Avogadro ultimo patriarca di Gerusalemme fondatore dell’ordine dei Carmelitani a metà secolo XVIII. I Mortariensi ebbero grande sviluppo in Piemonte Liguria ed Emilia ma conobbero un periodo di diffcoltà nel secolo XV e furono nel 1449 uniti alla congregazione dei canonici lateranensi. L’antico monastero era stato visitato da due grandi Papi impegnati nella riforma della Chiesa e sorgeva nell’area dell’odierna stazione ferroviaria. I religiosi curavano l’omonima parrocchia dipendente dalla diocesi di Pavia che aveva sede fno alla metà del secolo XVI nella chiesa di San Cassiano dentro le mura. In quegli anni Mortara fu fortifcata e il monastero dovette essere abbandonato e atterrato. I canonici, nel 1592 iniziarono la costruzione dell’attuale complesso affdandone il disegno a Pellegrino Tibaldi. La canonica fu soppressa. Nel 1798 è la cura d’anime passo al clero secolare. Il grande palazzo detto “lateranense” fu adibito a sede scolastica: da alcuni anni giace in abbandono e attende di essere valorizzato. La facciata della chiesa fu modificata nel 1960. L’interno, ad una navata, conserva molte opere d’arte provenienti dall antico complesso. Ricordiamo un marmo con la riproduzione dell’impronta del piede del Signore reliquia medievale della Terrasanta. Tra le opere pittoriche ricordiamo autori come Bernardino Latino, Gaudenzio Ferrari, Guglielmo Caccia “il Moncalvo” e Palma il giovane che ornano gli altari delle cappelle laterali. Un crocefsso del tardo secolo XV e due affreschi staccati di poco successivi provengono anch’essi dal complesso medievale.

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