A cura di Alessandra Restelli e Maria Luisa Siviero.
Nel corso degli anni, come esperte e studiose del tessile antico, venivamo chiamate nelle case – principalmente Piemontesi e Liguri – alla visione dei corredi dove gratuitamente offrivamo consulenza su biancheria di famiglia. In cambio ci davano in donazione alcuni manufatti ma anche curiose scatole in legno o latta contenenti bottoni. Nell’aprirle ne abbiamo trovati di semplici e di uso comune ma di altrettanti che erano vere e proprie opere d’arte. E così, durante le esposizioni abbiamo iniziato a sceglierli e collocarli in teche o cornici dorate o di gesso per farli ammirare nella loro unicità. I più antichi ritrovati risalgono al 600 per poi proseguire con quelli Settecenteschi e Ottocenteschi, punzonati a mano e dai bordi irregolari, in metallo argentato o dorato raffiguranti anche scene o ritratti. Interessanti per forma e materiale sono quelli liberty e decò in resina, bachelite, madreperla, tartaruga e pasta di vetro. Nel tempo siamo state poi contattate direttamente anche da mercerie ormai decise alla chiusura che per non disperdere questi piccoli capolavori, ci hanno beneficiato di intere scatole originali d’epoca colme di bottoni di varie misure e forme fissate ancora nel cartoncino tipico su cui venivano adagiati con le varie misure. Nata come semplice idea dimostrativa delle usanze legate alla moda del passato dove nei primi tempi era quasi come un gioco di scambio per gli ammiratori ( un pò come si faceva negli anni 60 con le figurine Panini ), si è trasformato in un appuntamento fisso nei nostri percorsi espositivi. Ci ha permesso questo di vedere come il bottone è tutt’oggi un elemento ricercato, chi per semplice piacere visivo, sia per chi realizza creazioni, per chi ne reinventa l’utilizzo ma anche per i Collezionisti.