MORTARA E DINTORNI NELLA STORIA – La cipolla rossa di Breme: le origini della “dolcissima”.

A cura di Simone Tabarini.

Uno dei prodotti più rappresentativi delnostro territorio è senza dubbio la celebre Cipolla Rossa di Breme. Oggi ho deciso di portarvi indietro nel tempo per scoprire le origini affascinanti di questo straordinario ortaggio. Dobbiamo compiere un salto temporale di oltre 1100 anni, precisamente nel 906 d.C. Alcuni monaci dell’abbazia di Novalesa, situata in Val di Susa, furono costretti a fuggire a causa delle minacce di invasioni barbariche. Durante la loro fuga, giunsero in Lomellina e trovarono in questa terra un rifugio ideale: fertili campi e ripari. Fondarono una nuova abbazia, tutt’oggi visibile nel centro di Breme. Esperti agricoltori, i monaci si resero subito conto che i terreni alluvionali della zona, erano perfetti per la coltivazione di ortaggi e frutta, senza nemmeno bisogno di irrigazione artificiale. Secondo la leggenda, uno dei frati portò con sé, una cipolla. La piantò e qualche tempo dopo si ritrovò con un bulbo molto grande tra le mani. Corse subito in abbazia a mostrarlo agli altri frati; da quel momento si iniziò a coltivare quella varietà nei campi di Breme. Col passare dei secoli, la coltivazione della Cipolla Rossa di Breme è rimasta circoscritta a pochi campi, proprio per le specifiche caratteristiche geologiche. Nel corso del tempo questa produzione andò progressivamente scomparendo, a causa della diffusione della coltura del riso, che divenne predominante nella zona. Per fortuna, grazie all’impegno di alcuni agricoltori e alla Polisportiva Bremese, nel 1982 nacque un evento dedicato proprio a questo ortaggio. Oggi la Cipolla Rossa di Breme è riconosciuta come una vera eccellenza gastronomica della Lomellina, simbolo di una tradizione che affonda le radici in più di un millennio di storia.

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