VIGEVANO – È partito tutto dalla segnalazione che una cittadina romena, il 13 settembre 2024, ha presentato ai Carabinieri della locale stazione. La donna ha dichiarato di aver ricevuto prestazioni dentistiche di scarsa qualità da un laboratorio privato. In seguito, sono state avviate delle indagini che hanno portato alla luce un presunto sistema strutturato di esercizio abusivo della professione odontoiatrica. Coinvolti due donne e un uomo, nessuno dei quali è laureato in odontoiatria, né ha altri titoli abilitativi per l’esercizio della professione sanitaria. Solo una delle due donne è un’odontotecnica. La ex paziente, inoltre, ha raccontato di aver subito esplicite avances da parte dell’uomo, che avrebbe promesso un forte sconto sulle prestazioni, in cambio di favori sessuali. I militari hanno appurato che le due donne, sorelle, risultano le titolari sia dello studio privato, che di un laboratorio odontotecnico, sempre collocato a Vigevano. Nel corso della perquisizione effettuata in studio, in laboratorio e nelle abitazioni private dei tre indagati, sono stati sequestrati numerosi materiali e strumenti professionali, tra cui:
- Trapani, frese, bisturi, specilli, pinze e altra attrezzatura odontoiatrica.
- Ricettari medici in bianco.
- Timbri riconducibili a medici realmente abilitati.
- Cartelle cliniche e impronte dentarie.
Alcuni pazienti hanno confermato di aver ricevuto visite, trattamenti e applicazioni di protesi direttamente dalle due donne, senza la presenza di un medico abilitato. Le prestazioni sarebbero state saldate in contanti, senza ricevuta fiscale, al fine di eludere ogni tracciabilità. Dalle indagini è, inoltre, emersa un’ipotesi di suddivisione dei compiti, finalizzata allo svolgimento sistematico e continuativo di attività sanitarie abusive. Allo stato, al termine della prima fase investigativa – tuttora in corso – i tre indagati sono stati denunciati a piede libero alla Procura di Pavia, per il reato di esercizio abusivo della professione sanitaria. L’uomo è indagato per il reato di violenza sessuale, in relazione alle pressanti avances rivolte alla ex paziente durante la prestazione sanitaria.