A cura di Antonella Nipoti
Per chi, come me, vive di turismo, la guerra in Medio Oriente fa subito pensare alle immense ed inestimabili ricchezze storiche che vengono messe a rischio dagli uomini che governano quei Paesi, più interessati alle guerre che a preservare il loro immenso pa trimonio culturale. Guardando una mappa ci si rende subito conto della posizione centrale dell’Iran nel mondo mediorientale, un grande territorio che si e stende dal Mar Caspio al Golfo Persico, dalle catene montuose condivise con Turchia, Armenia, Azerbaijan e Iraq fino ai deserti di confine con Turkmenistan, Afghanistan e Pakistan. Chi ha avuto la fortuna di visitare l’Iran porta nel cuore un viaggio indi menticabile in un Paese che stupisce anche il più allenato viaggiatore per le ricchezze storiche ma anche per la bellezza del suo popolo aperto, generoso, accogliente, gentile, ospitale e soprattutto molto desideroso di parlare e confrontarsi con i visitatori. L’Iran è la culla della storia, è un immenso museo a cielo aperto ricchissimo di testimonianze, reperti e memorie. In un viaggio in Iran si possono vedere le raffinate decorazioni della Moschea dello sceicco Loftollah ad Isfahan, ammirare le tombe reali scavate nella roccia di Naqsh-e Rostam e le suggestive rovine di Persepoli, non dimentichiamo che l’Iran era l’antica Persia, qui si svolsero le imprese di Ciro Il Grande e Dario I e di Alessandro Magno. L’Iran è storia, la grande storia, nella sua forma più maestosa, ma è anche l’azzurro intenso delle moschee di Isfahan, dei giardini di Shiraz dove i profumi delle arance amare e lo scrosciare delle acque sono rimasti gli stessi dei tempi di Hafez, il poeta medioevale di cui in città è ancora viva la memoria. A Yazd le Torri del Silenzio sono state testimoni dei riti funebri dei seguaci di Zoroastro, sullo sfondo delle montagne innevate che toccano i quattromila metri. E poi il deserto, sconfinato, percorso da mandrie di dromedari in perenne cammino tra le città dell’antica via della seta. Sino alla caotica e travolgente Theeran il cuore pulsante del Paese. Il Bazar di Isfahan è qualcosa di incredibile a partire dalla grandezza, dato che era un campo da polo, questa piazza ora racchiude giardini, fontane ma soprattutto l’entrata al colora tissimo Gran Bazar. In Iran si trova il luogo più caldo della Terra, il deserto di Lut dove si raggiungono temperature torride a causa della roccia lavica secca nera che lo ricopre. Qui si possono ammirare panorami mozzafiato con insolite dune di sabbia scolpite dal vento, pianure di sale nel mezzo del deserto e pitture rupestri che hanno contribuito a far inserire questa regione remota all’interno del luoghi Patrimonio dell’Unesco. La cucina tipica conta ricette che rimangono invariate da millenni e che si tramandano di generazione in generazione, come l’agnello che viene cucinato in tutti modi e in tutte le salse. Ultimo, ma non meno importante, in Iran si può assaggiare il migliore caviale al mondo, che arriva direttamente dalle profondità del Mar Caspio.