La Prestazione Universale, introdotta con il cosiddetto “Decreto Anziani” (decreto legislativo n. 29 del 2024), è un contributo economico rivolto agli over 80 non autosufficienti. Questa misura è attualmente sperimentale, è partita all’inizio del 2024 e resterà attiva fino al 31 dicembre 2026, salvo eventuali proroghe. Durante questo periodo, il bonus è esente da tasse e non può essere pignorato. Per ottenere questo sostegno economico, oltre al re quisito anagrafico, è necessario che l’INPS riconosca al richiedente una condizione di grave bisogno assistenziale. In particolare, il beneficio è destinato a chi ha una disabilità grave (come definita dall’articolo 3 del DM 26 settembre 2016) e richiede assistenza quotidiana continuativa. La situazione deve essere tale che l’assenza, anche momentanea, del caregiver potrebbe compromettere seriamente la salute dell’assistito, fino a metterne a rischio la vita. La valutazione viene effettuata da una commissione medico-legale dell’INPS, seguendo le linee guida fornite da una commissione tecnico-scientifica nazionale. È importante sapere che questo contributo non può essere cumulato con altri aiuti pubblici destinati allo stesso scopo. Un altro requisito fondamentale è la situazione economica familiare, che viene valutata tramite un questionario da compilare al momento della richiesta. La concessione del bonus dipende da: Un ISEE sociosanitario ordinario non superiore a 6.000 euro all’anno; Il possesso dell’indennità di accompagnamento, necessaria per accedere all’assegno; L’importo della Prestazione Universale viene versato mensilmente e si compone di: 542 euro come quota fissa (pari all’indennità di accompagnamento); 850 euro come quota aggiuntiva per rimborsare le spese di assistenza. L’assegno è pensato per coprire, in tutto o in parte, i costi di assistenza fornita da lavoratori domestici regolarmente assunti oppure per acquistare servizi di assistenza non sanitaria da imprese qualificate, in linea con la programmazione sociale regionale e comunale. Dopo l’accettazione della domanda, l’INPS invia al beneficiario un provvedimento di liquidazione, con tutti i dettagli su importi, decorrenza e certificazioni relative all’indennità. Per continuare a ricevere la quota integrativa è necessario presentare la documentazione delle spese sostenute. La richiesta può essere inviata fino al 31 dicembre 2026 tramite il portale INPS, accedendo con SPID o CIE alla sezione “Sostegni, sussidi e indennità”, selezionando poi “Servizi – Strumenti”, “Vedi tutti” e infine “Decreto Anziani – Prestazione universale”. È possibile inoltrare la domanda anche tramite i patronati, come previsto dalla legge n. 152 del 30 marzo 2001