MORTARA – Si accende il dibattito politico attorno alla gestione di Asm Mortara. A lanciare l’allarme è Giuseppe Abbà, consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista, che ha depositato una richiesta formale per la convocazione di un consiglio comunale aperto. Al centro delle sue preoccupazioni, la situazione di incertezza ai vertici dell’azienda, le modalità con cui sono avvenute recenti nomine e la destinazione di importanti risorse economiche. Tutto parte dall’interpellanza presentata l’11 luglio scorso, in cui Abbà chiedeva chiarimenti sull’utilizzo degli 8,8 milioni di euro incassati dalla cessione della partecipazione di Asm Mortara in Reti Gas ad A2A. In quella sede, il consigliere chiedeva anche delucidazioni sul destino della ex caserma dei Vigili del Fuoco, ma soprattutto sollecitava un confronto pubblico sulla gestione dell’azienda e delle sue partecipate. Da allora, la situazione si è ulteriormente complicata. Dopo la mancata riconferma di Fabio Farina, la nomina di Giancarlo Pozzato alla presidenza di Asm sembrava aprire una nuova fase. Ma, a poco più di un mese dal suo insediamento, la vice sindaca facente funzioni, Laura Gardella ne caldeggia le dimissioni, senza fornire spiegazioni ufficiali né avviare un confronto con il Consiglio Comunale. «Questi cambi ai vertici – denuncia Abbà – sono avvenuti in modo opaco, senza alcuna giustificazione pubblica, senza dibattito, né coinvolgimento dell’assemblea cittadina. È un modo di procedere che mina la trasparenza e la fiducia nella gestione delle aziende pubbliche». Secondo il consigliere, la questione non riguarda solo nomi e poltrone, ma investe la strategia politica, economica e ambientale dell’intera città. «Asm e le sue derivate, come AsMia, sono strumenti fondamentali per le politiche locali – sottolinea – e non possono essere gestite come feudi privati della maggioranza». Per questo motivo, Abbà ha ribadito la richiesta di convocazione di un consiglio comunale con la partecipazione dei vertici dell’azienda, per fare piena luce sull’assetto politico-amministrativo e sulle prospettive future della multiutility. La palla ora passa all’Amministrazione: accoglierà la richiesta di trasparenza o continuerà a gestire ASM lontano dai riflettori del dibattito pubblico?