Oltre alla sua funzione pratica, il menu gastronomico ha sempre rivestito un’importanza estetica che lo eleva a vero e proprio oggetto d’arte. Non è raro trovare menu che sono veri e propri capolavori, realizzati con competenza e passione da artisti di talento. La decorazione spesso trascende la semplice enumerazione dei piatti. Ogni elemento – dallo stemma della famiglia ospite a immagini evocative – è pensato per arricchire l’atmosfera del pasto. Alcuni includono poesie o brevi composizioni scritte appositamente per l’occasione, creando un legame emotivo tra il cibo e i commensali. Queste scelte artistiche non solo lo abbelliscono, ma contribuiscono a raccontare una storia, a trasmettere un messaggio o a evocare un sentimento specifico. “Deliziare gli occhi” è infatti il primo passo per deliziare il palato. In particolare, il menù nuziale dell’Ottocento che accompagnava il banchetto era ricco di tradizione e simbolismo, in grado di affascinare e sorprendere ogni invitato. Ogni portata rifletteva anche la grandezza e l’importanza del matrimonio celebrato. Così, nel corso dei decenni, pittori, incisori, caricaturisti, illustratori e litografici hanno tutti lasciato il loro segno nella creazione di menu originali e personalizzati. Ogni artista ha portato il proprio stile unico, fondendo abilmente l’estetica con l’arte culinaria. La bellezza grafica e artistica di questi documenti non fa altro che amplificare il piacere associato al pranzo o alla cena, rendendo la convivialità un momento speciale e indimenticabile per tutti i commensali. Questo incontro tra arte e gastronomia ha prodotto risultati che vanno oltre la semplice funzionalità, rendendo il menu un oggetto da collezione e un simbolo di raffinatezza. Un piccolo saggio espositivo in teca di menù nuziali presenti nelle nostre Raccolte. Negli anni è stato difficile trovarne e ci arrivavano per mano di donatori che li ritrovavano nei cassetti dei loro genitori o all’interno di libri. Pochissimi risalenti alla fine del secolo 800 mentre, più numerosi e intatti quelli degli anni 50, 60 e 70.