MORTARA – Nel centro di Mortara sorgeva un tempo il Battistero di San Giovanni Battista, piccola cappella circolare oggi scomparsa ma fondamentale per capire la formazione della città antica. Collocato tra la basilica di San Lorenzo e la chiesa di San Dionigi, costituiva con esse un unico complesso sacro già attivo tra XIII e XIV secolo. San Lorenzo era il fulcro della pieve; accanto alla sua abside si trovava il battistero, dedicato al santo legato al rito del battesimo, mentre poco oltre sorgeva San Dionigi. Insieme formavano un nucleo liturgico che organizzava la vita religiosa cittadina. Il battistero, tipico edificio circolare, aveva una funzione doppia: luogo dei battesimi della pieve e cappella funeraria della famiglia Maletta, della quale restano stemmi murati su San Dionigi. Pur modesto, svolgeva un ruolo centrale nella comunità e rifletteva il prestigio dei suoi fondatori. Tra Quattrocento e Seicento l’area cambiò profondamente. I lavori di ampliamento di San Dionigi inglobarono la cappella, che perse la propria autonomia architettonica, sopravvivendo solo come spazio interno e traccia documentaria. Dietro le forme più tarde della chiesa si conservano ancora livelli murari più antichi, prova dell’edificio originario. Nel Novecento San Dionigi conobbe degrado, restauri impropri e sconsacrazione, arrivando a rischiare la demolizione. L’intervento di associazioni culturali evitò la perdita definitiva e portò a ricognizioni archeologiche che rivelarono resti del battistero e delle prime strutture medievali. Oggi il Battistero di San Giovanni non è più visibile, ma continua a vivere nelle stratigrafie, nei simboli dei Maletta e nella memoria storica di Mortara, testimone dell’evoluzione del suo antico centro religioso.





