Tre paesi uniti dal dolore: Dorno, dove lavorava; Sannazzaro, dove viveva con la moglie Elisa e i piccoli Leonardo e Carlotta; e Scaldasole, dove aveva trascorso gran parte della sua vita. Tutti oggi piangono Raffaele Conti, 42 anni, strappato all’affetto dei suoi cari da un malore improvviso mentre si trovava al lavoro alla ditta “Sirius-Disano”, dove da anni svolgeva il suo turno come operaio. Era martedì mattina quando Raffaele, Lele per tutti, si è sentito male. In pochi istanti la normalità di una giornata qualunque si è trasformata in tragedia. I colleghi hanno immediatamente allertato i soccorsi, mentre i sanitari tentavano disperatamente di rianimarlo sul posto. Poi la corsa verso il reparto di Rianimazione del Policlinico San Matteo, con la speranza aggrappata alle macchine e alle cure dei medici, fino alla notizia più dura, arrivata nella giornata di ieri: la morte cerebrale. Conti era iscritto all’Aido e aveva espresso in vita la volontà di donare i propri organi. Per questo il suo corpo è rimasto collegato alle apparecchiature sanitarie, in attesa che l’équipe medica del nosocomio pavese completasse le verifiche necessarie per la donazione, ultimo gesto di generosità di una vita spesa pensando anche agli altri. In queste ore sono state tantissime le attestazioni di affetto che hanno invaso i social: messaggi di amici, colleghi e conoscenti che lo ricordano come una persona buona, seria, sempre disponibile. Da due anni Raffaele era anche volontario della protezione civile Glpi di Sannazzaro, dove viene descritto come «sempre pronto, sempre presente», capace di mettersi in gioco senza mai tirarsi indietro. Oggi resta il ricordo di un sorriso semplice, di un marito e di un padre amorevole, di una vita spezzata troppo presto. Resta però anche la certezza che il suo esempio continuerà a vivere nel cuore di chi lo ha conosciuto. Ancora da definire la data dei funerali.





