LA CAMELIA COLLEZIONI – Il fascino senza tempo dei giocattoli in latta

a cura di Alessandra Restelli e Maria Luisa Siviero

Il significato dei giocattoli di latta non risiede solo nel loro aspetto ludico o nostalgico, evocativo di bei ricordi d’infanzia, ma soprattutto nella loro storia affascinante e complessa, che riflette i cambiamenti sociali, tecnologici ed economici delle epoche in cui sono stati realizzati. All’inizio dell’800, insieme a porcellana, stagno e piombo, il legno era il materiale predominante per la fabbricazione di giocattoli in Europa. Germania e Svizzera, con le loro vaste foreste, ne erano il punto centrale per la produzione artigianale. Gli agricoltori scolpivano figure di animali, soldatini e altri oggetti ispirati alla vita quotidiana. Dal 1880 fino agli inizi del ventesimo secolo, Norimberga divenne il centro dell’industria del giocattolo in metallo. Qui sorsero grandi industrie, come quella dei fratelli Bing, che impiegava centinaia di operai e sosteneva anche imprese più piccole, la Lehmann e la Marklin. Nel 1909, un terzo dei giocattoli prodotti in Germania trovò la sua strada verso i mercati statunitensi, segnando una tappa fondamentale nell’internazionalizzazione del commercio. La produzione, pur avvalendosi di macchine meccaniche e dell’opera di centinaia di persone, si caratterizzava per una forte componente umana. La lavorazione dei materiali, la loro decorazione e la creatività investita nella progettazione rappresentavano un’arte che conservava ancora un legame profondo con l’artigianato. Il risultato finale era un giocattolo meccanico e di latta che possa dirsi elegante e tecnicamente avanzato per l’epoca. In Collezione ne custodiamo diversi esemplari (foto) molti ancora con la scatola originale e funzionanti – anche quelli con la carica a molla- che ci sono stati donati per mano degli stessi bimbi ormai diventati uomini. 
 

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