La Camera di Commercio sarà commissariata lunedì

Il mortarese Fabrizio Giannelli è membro della giunta pavese
«Epilogo grave per la nostra provincia. Un colpo molto duro»

«La decisione è stata inevitabile. Purtroppo è un grave danno, un duro colpo per la nostra provincia». Non usa mezzi termini il mortarese Fabrizio Giannelli dopo l’assemblea che lunedì scorso ha riunito a Pavia tutti gli aderenti al Consiglio camerale, rappresentanti per ogni settore imprenditoriale, commerciale e artigianale dell’intero territorio. Il presidente Franco Bosi, eletto per il settore industriale si dimetterà nei prossimi giorni (alcuni attendevano già le sue dimissioni in assemblea) e per lunedì prossimo a Pavia è atteso il commissario che dovrebbe arrivare da Mantova. Con la sua nomina decadranno tutti gli organi, consiglio e giunta compresi. Franco Bosi da metà luglio è finito in una bufera perchè la ditta di cui è amministratore la Ilv (Industria leterizi vogherese), era stata raggiunta da un’interdittiva antimafia firmata dal prefetto Rosalba Scialla. «Un atto che non voglio giudicare – spiega Giannelli – che doveva rimanere riservato e non coinvolge lui direttamente ma soci interni. Bosi, da quanto ha affermato, non era assolutamente a conoscenza di nulla. So solo che si è battuto come un leone per mantenere la Camera a Pavia ed era coordinatore di altre 18 Camere italiane contrarie alla legge sugli accorpamenti». Le Camere passeranno da 120 alla metà. Pavia sarà inglobata a Mantova e Cremona e la presidenza resterà a Mantova. «Come è andata lo sanno tutti – continua Giannelli – Noi a Pavia abbiamo iscritto 57.700 partite iva, e siamo superiori sia a Mantova che a Cremona. Ma queste due si sono fuse e hanno fatto valere la somma delle loro attività che ovviamente contro Pavia erano superiori. In pratica siamo stati costretti a soccombere». Il mortarese sottolinea anche un altro aspetto non indifferente: «Noi siamo una Camera di Commercio in grande forma e con un patrimonio che potrebbe valere anche trenta milioni di euro. Inoltre abbiamo il valore economico accantonato dalla vendita della autostrada Serravalle più un notevole capitale immobiliare. Oltre alla propria sede la Camera è proprietaria di parte della Cupola Arnaboldi e di Palazzo Esposizioni. Questo significa che chi arriverà si troverà un bel gruzzolo. Non è successo così per molte altre Camere. Anzi forse la nostra ha sbagliato». Il pensiero di Giannelli si chiarisce immediatamente dopo: «In passato andavano spesi più soldi per le nostre categorie in Provincia di Pavia. Aver accumulato questo tesoretto ora potrebbe non servire più a nessuno». La Camera di Commercio negli ultimi anni, attraverso Giannelli, ha sempre offerto un importante contributo alla Sagra dell’oca. Anche questo potrebbe essere in bilico. «Speriamo di no – conclude Giannelli – ci batteremo sempre per la nostra città e per la nostra Sagra».

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