Oca, i commercianti vanno oltre le difficoltà

Strade vuote, i produttori hanno cercato di limitare i danni
Maffei: «È emersa l’importanza dell’impegno del Comitato»

Poca gente per le strade mortaresi nella (fredda) domenica che avrebbe dovuto ospitare la Sagra del Salame d’Oca, e un commercio che inevitabilmente non ha decollato. Una giornata per certi aspetti surreale, «e il non aver potuto ammirare Mortara in festa nella sua massima espressione – il commento di Edo Rossi, presidente dell’Ascom – è stato un qualcosa di mai visto, che ci auspichiamo di non dover rivivere in futuro». Alcuni commercianti, in particolare del settore alimentare, domenica hanno aperto i negozi per venire incontro alle esigenze delle famiglie, ma l’assenza della Sagra ha pesato. «Il trend della settimana – prosegue Rossi – è stato sufficiente, nulla di entusiasmante, e tra venerdì e sabato si sono avvicinati diversi mortaresi e lomellini. Nella mattinata di domenica sono arrivati alcuni clienti provenienti da fuori zona. A margine posso affermare che sapevamo che dopo il lockdown sarebbe stata dura. Ora c’è bisogno che la politica e il mondo amministrativo attuino azioni forti e concrete. Ci dicano cosa c’è in programma per il futuro, noi siamo a disposizione per dialogare». Produttori e commercianti confermano di aver cercato di limitare i danni: «La giornata di sabato – dice Franco Tolasi, della Salumeria Nicolino – è stata discreta, a comprare sono stati principalmente i mortaresi che avevano invitato amici e parenti a casa. Domenica mattina il riscontro è stato sufficiente, mentre il pomeriggio non ha avuto particolari risultati». Maurizio Capra, de Il Gioco dell’Oca, afferma: «Tutto sommato non è andata male, la vendita dei prodotti venerdì e sabato ha funzionato; domenica abbiamo chiuso alle 13, ed è andata discretamente». Per Renato Lalla (Pasta Fresca Lalla) «è andata sufficientemente bene, pur nella difficoltà del momento. Qualcosa si è mosso soprattutto sabato e domenica mattina». Un weekend in linea con i precedenti per il Caffè Garibaldi: «Abbiamo lavorato bene – dice Andrea Maltese – come un normale fine settimana. Abbiamo cercato di proporre, tra aperitivi e taglieri, anche l’oca. Sicuramente, in generale, il crollo delle temperature può aver indotti qualcuno a non uscire. Ora testa alta e avanti tutta». Così Narciso Bonazzoli, del Ristorante Torino: «Nel rispetto delle distanze abbiamo riempito tutti i tavoli. Abbiamo proposto un menù legato all’oca, che è stato apprezzato. La clientela è stata sia mortarese che non». Quel che è certo quindi è che la Sagra, per il commercio cittadino, rappresenta un elemento determinante: «L’auspicio – è la posizione del presidente del Comitato organizzatore, Andrea Maffei – è che si sia compresa una volta per tutte l’importanza di ciò che fa il Comitato. Un impegno che è costantemente rivolto al bene della città, dei produttori e della nostra cultura».

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