La “truffa dello specchietto” non è andata a buon fine

Il racconto di un’infermiera: «L’uomo, con un accento slavo,
ha cercato di aprirmi la portiera. Per fortuna avevo la sicura»

La cosiddetta “truffa dello specchietto” è ormai tristemente nota a ogni latitudine. Purtroppo, nella frenesia di tutti i giorni, il rischio è quello di non riuscire a comprendere immediatamente i segnali di un possibile tentativo di truffa. Se questo poi accade a un orario particolare del mattino, e con dinamiche decisamente molto antipatiche, la situazione si fa ancor più complessa e meritevole di attenzione. L’ultima segnalazione in ordine di tempo giunge da una mortarese, di professione infermiera presso l’ospedale di Vigevano, che si è trovata suo malgrado a dover far fronte a un tentativo di truffa finito fortunamente in un nulla di fatto

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