L’Anffas spende un milione e dà la casa a 10 ragazzi

Una nuova costruzione sta velocemente sorgendo in via Mirabelli
L’investimento è stato effettuato dalla fondazione “Dopo di Noi”

È una casa che potrà ospitare 10 persone, ma queste saranno un po’ speciali. L’idea è venuta alla Fondazione Dopo di Noi di Mortara che è presieduta da Roberto Mori, ex amministratore unico di Sit. «È la costruzione di una residenza, tra via MIrabelli e via Della Mondina, che servirà a dare una casa, in due blocchi a 10 persone, ragazzi o adulti che hanno problemi di disabilità, e che potranno vivere una “vita indipendente”. Noi, come Fondazione, ci siamo impegnati dal punto di vista finanziario e progettuale. Il lavoro è stato fermo per alcuni mesi a causa del Covid, ma adesso sta procedendo rapidamente e siamo fiduciosi che nei primi mesi del 2021 potremo inaugurare questa struttura». Il costo dell’operazione è di 1 milione e 150 mila euro. Non poco. Che la Fondazione ha finanziato sia con fondi che aveva già a disposizione sia con un mutuo. «Noi crediamo in questo progetto» ha concluso Mori. Il resto lo spiega la presidente di Anffas Mortara Nadia Farinelli. «L’esperimento di “vita indipendente” è previsto dai protocolli regionali e prevede una intensita di assistenza minore rispetto ai primi due livelli che sono la Residenza sanitaria disabili, in cui abbiamo 18 ospiti presenti nella sede di via Mirabelli. Le villette che attorniano la sede sono tutte collegate tra loro e ospitano invece una Comunità alloggio, con intensità di bisogno intermedia. Anche qui sono ospitate dieci persone. Infine coloro che hanno meno bisogni possono sperimentare la cosiddetta “vita indipendente”. È già praticata da noi in due case di Parona e di Tromello, che ci sono state lasciate, e adesso siamo noi a costruire, grazie al finanziamento della Fondazione, una struttura per altre dieci persone che portano una disabilità di intensità minore rispetto alle altre». Il progetto è stato il frutto di un intenso lavoro, è stato costituito un Comitato, a cui si sono aggiunti i tecnici progettisti e in sinergia i lavori sono proseguiti. Roberto Mori non usa mezzi termini: «È una delle opere più importanti che siano state realizzate a livello sociale per la Città di Mortara – spiega – un investimento superiore al milione di euro. Il nostro obiettivo è solo uno, quello di riuscire a creare progetti come questo anche per il futuro e per farlo serve sensibilizzare la popolazione. Alle spalle di questo lavoro ci sono anche molti aiuti privati. In questo momento quello che mi preme sottolineare è che il 5 per mille potrà aiutarci molto». La struttura di Casa Mia sarà inaugurata con il prossimo anno e potrà dare alloggio a 10 persone che avranno, però, un’assistenza, non saranno abbandonate. Tra i due blocchi è prevista una zona per gli operatori. «Attualmente si vede ancora poco di quello che sarà – conclude Mori – stiamo sistemando l’impiantistica, e si notano solo spuntoni e tubi. C’è da attendere quando sarà pronta l’intonacatura esterna. Ci vuole ancora un poco, ma non molto». Il progetto è stato voluto e seguito anche dal braccio operativo dell’Anffas, la Coop Come Noi, di cui è presidente Elisabella Amiotti. Sarà questa coop che completarà l’operazione “A casa Mia” con l’acquisto degli arredi. «L’Anffas – conclude Nadia Farinelli – inoltre non ha mai tralasciato neppure i centri diurni, che sono stati sempre aperti in varie residenze cittadine. Questo grazie alla grandissima disponibilità delle nostre suore pianzoline».

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