La 37enne castellanese: «Tutti i riconoscimenti non mi hanno cambiata. L’importante è mantenere l’umiltà: supereremo anche questo periodo»
Si può dire che è l’esempio di chi si è rimboccato le maniche e creduto nei sogni, anche in un ambiente complicato come quello della cucina gourmet. Sara Preceruti, classe 1983, originaria di Castello d’Agogna, negli anni si è costruita una solida reputazione nell’ambito della cucina gourmet che l’ha portata a conquistare l’ambita stella Michelin a soli 28 anni. Nel dicembre 2019 ha aperto il suo nuovo ristorante “Acquada“, a Milano (un altro era stato già avviato nel 2016 a Porlezza, in provincia di Como, sulle sponde del lago di Lugano). Le complicazioni legate all’emergenza Covid-19 hanno limitato l’inizio dell’attività, che in quasi un anno è rimasta aperta solamente cinque mesi, ma Sara non si perde d’animo e guarda al futuro con la consapevolezza di poter vincere un’altra sfida. «Lo dico spesso ai ragazzi a cui mi capita di dare lezioni di cucina – racconta – l’importante è crederci sempre, come in tutte le cose della vita. Spesso i giovani non hanno pazienza di aspettare, o peggio ancora pensano di essere già arrivati. Invece ci vuole tanta umiltà e voglia di imparare. Lavorare in una cucina stellata non è tanto diversa rispetto a quella di un qualunque altro ristorante. È giusto che ognuno segua la propria strada. Nel mio caso, la stella Michelin non mi ha cambiato. Anzi, ho ancora voglia di imparare e migliorarmi». La Preceruti, che per inseguire i propri sogni ha abbandonato anche gli studi alberghieri («Studiare non mi piaceva e ho preferito andare subito a lavorare», rivela), dopo le prime esperienze al ristorante “Da Carla“a Molino d’Isella, si è poi ritrovata a gestire la brigata della Locanda del Notaio a Pellio Intelvi (Como), arrivando all’ambita stella. «Per me sono state esperienze fondamentali che mi hanno permesso di capire cosa significa lavorare in una cucina Il suo talento è stato notato anche da Carlo Cracco, che la scelse come Ambasciatore del Gusto per gli eventi di Expo 2015. «Insieme – va avanti Sara Preceruti – volevamo anche aprire una scuola di cucina a Robecco sul Naviglio, nell’ambito della collaborazione avviata dalla Maestro Martino (l’associazione di cui Cracco è presidente, ndr). Contavamo anche di aprire un ristorante didattico. Tutto però si è bloccato a causa della pandemia in corso. L’auspicio, per chi lavora nel nostro settore, colpito dall’emergenza sanitaria, è di ritrovare quella stabilità che negli ultimi mesi è mancata».