Va in pensione un medico Mille i pazienti “scoperti”

I dottori scendono da sei a cinque. La Lega presenterà una mozione «Servono interventi concreti: altri Comuni seguano il nostro esempio»

L’emergenza dei medici ha toccato anche Gambolò e la politica locale è pronta a farsi sentire. Dall’8 agosto, al compimento dei 70 anni di età, il dottor Carlo Baratti, molto noto sul territorio, andrà in pensione e in città si passerà ad avere da sei a cinque dottori. Indubbiamente pochi per una città di quasi 10mila abitanti.  Al momento, stando a quanto si apprende, non sono previsti nuovi inserimenti ma i pazienti in esubero saranno ridistribuiti tra i dottori rimasti operativi. Stando a una prima stima, dovrebbero essere almeno un migliaio le persone “scoperte”. Ma non è tutto, come spiega il vicesindaco Anna Maria Preceruti. «La nostra amministrazione si è immediatamente mossa inviando una lettera ad Ats – spiega la Preceruti – chiedendo l’inserimento di un nuovo medico di base. Ci hanno risposto immediatamente, precisando però che non possono dare tempistiche adeguate relativamente ai nuovi inserimenti. Inevitabilmente si pone un problema anche per quanto riguarda l’intero servizio: immaginiamo le sale degli studi piene, un paradosso soprattutto dopo che l’emergenza Covid-19 ha ribadito l’importanza della medicina territoriale. Invece che aumentare i finanziamenti per le borse di studio e formare così nuovi medici di famiglia, i posti per le borse di studio sono stati dimezzati a 174 per il triennio 2020-2023». Il tema potrebbe essere oggetto di discussione in uno dei prossimi consigli comunali ma potrebbe attraversare anche i confini regionali. «Presenteremo una mozione in aula – prosegue Preceruti – e saremo uno dei primi Comuni a farlo. Chiederemo interventi finalizzati a potenziare i medici di base sui territori. L’emergenza non sta toccando solo la nostra città ma anche i Comuni lomellini». 

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