Dopo il dramma di un infarto torna a fare sport e partecipa al Triathlon

Marco Leone si era fermato per malattia nel 2012 dopo la maratona di Milano Grazie alla sua forza e alla tenacia regala un sogno e la speranza a tanti.

ORA PUNTA ALL’IRON MAN

ll destino si sa, a volte mette all’improvviso i bastoni fra le ruote, ma è proprio nelle difficoltà della vita che alcune persone riescono a capovolgere gli eventi stessi. Questo è accaduto a Marco Leone, fin da giovane appassionato di sport, capace di alternare il lavoro di tecnico specializzato di auto con faticosi allenamenti per ottenere sempre il massimo dei risultati. Leone, classe 1976 e residente a Garlasco, ha fatto diverse gare a livello dilettantistico dal 2006 fino al 2008, anno in cui ottenendo ottimi piazzamenti passa alle competizioni di livello agonistico. La sua specialità è sempre stata il podismo, in particolare la maratona. Negli anni successivi partecipa ad importanti gare tra cui le 42 chilometri di Roma, Firenze e Padova, aggiudicandosi il “personal best” di 3 ore 27 secondi e 45 centesimi. Fino a quando il 6 giugno del 2012, mentre stava correndo alla maratona di Milano, senza accusare nessun sintomo e riuscendo comunque a portare a termine regolarmente la gara, dopo i normali controlli medici di routine per rinnovare il certificato di idoneità sportiva è giunta inaspettata una dolorosa comunicazione. I medici gli hanno diagnosticato un “Ima”, termine per descrivere un esito di infarto miocardico acuto. Per Leone uomo, una diagnosi infelice e preoccupante, ma che fortunatamente non ha avuto un esito mortale. Invece come atleta purtroppo è stata come una sentenza senza appello. La condizione di cardiopatia in effetti, come consigliato dai sanitari, avrebbe precluso ogni sforzo prolungato, gara di resistenza fisica estrema e allenamenti portati la limite. Ma questo non lo ha fermato. Trascorso il periodo di ricovero ospedaliero e successivamente la riabilitazione, Leone ha preso la sua decisione: «Proprio questo cuore colpito dalla malattia dovrà essere ancora la mia arma vincente». Così, fondendo l’uomo e l’atleta in un tutt’uno, in un crescente atto di forza, sacrificio ed energia positiva, è tornato ad allenarsi. Lo stesso Marco Leone racconta: «Non mi vedevo seduto sul divano e non volevo nello stesso tempo rischiare una ricaduta mettendo in difficoltà la mia famiglia, ma dovevo dimostrare a me stesso e a chi ha problemi di salute che, se seguiti da professionisti puoi farcela». Dopo 5 anni di cure, farmaci e controlli, finalmente è arrivata la tanto attesa idoneità fisica all’attività sportiva. «Con una preparazione mirata e specifica – afferma Leone – sono tornato, prima ad allenarmi individualmente e in seguito, come la più bella storia a lieto fine, a gareggiare per la società Raschiani Triathlon pavese, raggiungendo eccellenti risultati». Leone dopo 9 anni da quel brutto giorno e dopo tanti sacrifici è rinato. Sabato 17 luglio ha partecipato alla gara di triathlon a Crema, competizione sportiva multidisciplinare molto impegnativa, in cui per compierla serve una preparazione atletica perfetta. Consiste in tre diverse gare; 20 km in bicicletta, 5 chilometri di corsa e 750 metri a nuoto. Leone prima di partire ha dichiarato: «Nulla è impossibile se lo vuoi fortemente» e il risultato lo conferma. Ottimo piazzamento e come la fenice rinata dalle ceneri, Marco ha trovato la sua rivincita, complice l’impegno che lo ha sempre accompagnato e contraddistinto. Oggi si sta preparando per la gara di triathlon che si svolgerà a Riva del Garda il prossimo 17 ottobre, mentre il suo obiettivo finale è quello di partecipare, prima dei suoi 50 anni all’Iron man, la competizione più estrema per gli atleti multidisciplinari. Grazie alla sua impresa, Leone pone di fronte a tutti quanto la forza del carattere, del sacrificio e della costanza cementata dall’amore per lo sport, riescano ad abbattere ogni limite e raggiungere ogni obiettivo, anche quello più impensato. La sua più grande vittoria. Un esempio per molti e per chiunque crede sempre nella propria forza e ovviamente… al proprio cuore.

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