Gian Savini, professione parrucchiere: «La moda? Conta rispettare chi hai davanti… Vorrei pettinare Madonna e la Regina Elisabetta»

Coco Chanel diceva che una donna che taglia i capelli è in procinto di cambiare la sua vita. Di sicuro, però, a meno che questa vita non inizi con il piede sbagliato, ci vuole il parrucchiere giusto. Che capisce cosa vuoi anche se tu non lo sai e che ti fa uscire felicissima bionda platino dal suo salone, quando tu eri entrata per farti mora. Lo sa bene Gian Savini, che nel suo negozio di Cergnago ne ha viste di tutti i colori. Di teste intendo. «Negli anni scorsi, tutti volevano colori freddi, bianchi, grigi – ci racconta, mentre fa andare rapidamente la forbice sui capelli del cliente di turno – ora, invece, sono tornati i castani dorati, i riflessi più caldi, acconciati in frange importanti e in carrè lunghi». Ma cosa va di moda per quest’inverno? «In realtà, ormai è tutto di moda. Ciò che conta è rispettare la personalità di chi stai pettinando, enfatizzare ciò che lei o lui vogliono mostrare agli altri, aiutare insomma il cliente a sentirsi bene con se stesso». E questo tanto più se abbiamo ruoli che ci pongono a contatto con tante persone, se siamo insomma un po’ famosi. «A proposito, quale personaggio ti piacerebbe pettinare?». Jean, come lo chiamiamo tutti, non ha la minima esitazione. «Prima di tutti, Madonna. Un’icona di stile, una diva, un personaggio camaleontico. Vorrei pettinarla, ma credo che mi emozionerei e magari le sbaglierei il colore. Pensa che disastro… Poi sicuramente la Regina di Inghilterra». «Una cosina da niente. Ma le cambieresti look?». «No, la sua acconciatura, come quella di  molti altri volti noti, fa parte del suo personaggio. Non va cambiata perché non la riconosceremmo più». «Quindi, dopo aver messo Queen Elisabeth sotto il casco con i bigodini, a quale personaggio vorresti cambiare look?». «Bè, per esempio, credo che la Merkel dovrebbe trovare un altro parrucchiere, ringiovanirsi un po’. Poi c’è un modello, Luca Marchesi, davvero un bel ragazzo che seguo su Instagram, che meriterebbe di sicuro una pettinatura più degna. Ogni volta che lo vedo, vorrei avere la sua testa tra le mani per rivoluzionare tutto il look. Invece Damiano dei Maneskin è perfetto, ha sempre tagli da urlo». «Torniamo a noi comuni mortali, cosa ne pensi dell’uomo che si tinge i capelli?». No, decisamente no. Primo, l’uomo brizzolato è affascinante, secondo, il più delle volte sono tinte così finte che sconfinano nel ridicolo». E questa moda natural, per cui le donne si lasciano la crescita e decidono di non colorarsi più i capelli? «Penso che possano permetterselo davvero in poche, solo quelle che hanno capelli belli bianchi e lucidi. Tutte le altre non si possono vedere. Purtroppo il grigio sulla donna sa di trasandato». In effetti, o hai una personalità forte tipo Patty Smith, o il grigio, magari pure lungo, porta inevitabilmente all’effetto megera. «In fondo, però, l’importante è sentirsi bene con la propria testa – ci ripete Jean – ci sono persone che cambiano spesso look e altre che hanno lo stesso caschetto da trent’anni. Un aspetto affascinante del mio mestiere è questo, che non esiste un bello assoluto ma solo quello perfetto per quella persona in quel momento della sua vita. Il mio consiglio è di seguire l’istinto e di osare. Sempre». Perché la felicità, a volte, è un paio di forbici e un pizzico di follia. 

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