Il liceo quadriennale funziona e punta adesso a consolidarsi

A giugno i primi 12 diplomati, ma si pensa già al futuro: gli ambiti di studio interagiranno tra loro, anche con la presenza contemporanea di più docenti

All’Omodeo il Liceo scientifico internazionale quadriennale a indirizzo informatico, sperimentazione attiva in poche scuole italiane e unica sul nostro territorio, si rinnova.  Il prossimo giugno, tra l’altro, si concluderà per 12 alunni il primo quadriennio, e ci saranno perciò i primi diplomati a Mortara. L’indirizzo non solo abbrevia il percorso di studi del secondo ciclo per stare al passo con le nuove richieste formative già attuali nei modelli scolastici di altri Paesi europei, ma vuole anche garantire percorsi formativi di alto livello per studenti e docenti, far crescere la scuola sul versante dell’innovazione metodologica e didattica, offrire la possibilità agli studenti di entrare prima nel mondo del lavoro. Una proposta certo interessante: mantenendo le caratteristiche salienti del progetto, partito quattro anni fa presso l’istituto scolastico guidato dalla dirigente Stefania Pigorini, il percorso quadriennale sarà caratterizzato da una nuova concezione del “tempo-scuola”. In che modo? «Gli studenti – spiegano dall’Omodeo – frequenteranno venti lezioni settimanali, distribuite sulle 30 ore previste. Le rigide barriere delle discipline verranno superate nell’ottica dell’integrazione tra le aree: l’area scientifica dialogherà con quelle umanistica e dei linguaggi, rendendo possibili collegamenti efficaci e sviluppando negli studenti competenze essenziali per affrontare gli studi universitari o per entrare nel mondo del lavoro». Le materie di studio, «mantenendo la propria identità e le proprie specificità, saranno sviluppate attraverso la metodologia del co-teaching (compresenza tra docenti durante la lezione), la rimodulazione delle unità tematiche che costituiscono i programmi annuali e la ristrutturazione dei contenuti in un’ottica di integrazione». prevista una lezione con madrelingua inglese a settimana, e il percorso continuerà inoltre a essere caratterizzato da moduli didattici in Fad: la “formazione a distanza” garantisce agli studenti di poter toccare tutti gli argomenti fondamentali del quinquennio nel tempo di un quadriennio, ma non sarà più solo pensata come lavoro da svolgere fuori classe a casa: «La Fad sarà strutturata così soprattutto come partecipazione ad attività interattive presso laboratori scientifici, visite sul campo, progetti di robotica, coding, costruzione di app per analisi di dati e uso dei droni. L’insegnamento in lingua straniera di discipline non linguistiche inizierà fin dal primo anno e sarà sviluppato nella metodologia “Clil”». Prevista anche una fitta rete di collaborazioni con le realtà produttive e culturali del territorio e con le università, «grazie alla quale gli studenti possono affacciarsi sul mondo del lavoro e sviluppare anche le competenze indispensabili nell’ambito dell’indagine scientifica».         

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