Un’amministrazione distratta che non difende neppure l’ospedale

Nel giorno della festa dedicata alla nostra bandiera, il tricolore, la piazza ad essa dedicata è rimasta tristemente abbandonata. Il pennone sul quale dovrebbe sventolare il drappo nazionale era desolatamente spoglio a Mortara. Colpevole dimenticanza o scelta politica dei “patrioti” di Giorgia Meloni? Probabilmente non lo sapremo mai e poco importa. Il punto è un altro. L’immagine di quel pennone tristemente nudo è la fedele istantanea di questa città. Passati l’eccitazione e l’entusiasmo per la vittoria elettorale, l’amministrazione si è rivelata per quella che è: tante chiacchiere e pochi fatti.
Le promesse elettorali di una città pulita, ordinata, sicura, si sono sciolte, una dopo l’altra, come neve al sole. Che fine ha fatto il Parco Nuovi Nati che doveva essere riaperto in quindici giorni? Mistero con beffa, visto che la finta apertura subito dopo il voto si è svelata come una vera e propria presa in giro per i cittadini – soprattutto quelli di San Pio – che avevano creduto nella svolta. Per non parlare dei bandi persi di cui quasi non riusciamo a tenere il conto. Per ognuno di loro è pronta una scusa, ma il risultato è che il parco è lì, abbandonato a sé stesso, esattamente come prima. Nel mentre, noi e tutti i mortaresi abbiamo assistito attoniti a una vera e propria caccia alle streghe contro coloro che si sarebbero resi colpevoli di lesa maestà, cioè di non aver chinato il capo davanti ai nuovi timonieri. Con tanto, pare, di “liste nere”. Il tutto in un clima di nervosismo crescente, testimoniato dal primo rimpasto di giunta ad appena poco più di un anno dall’elezione (quasi un record) e da un malessere sempre più diffuso tra i consiglieri comunali. Chi ha avuto modo di sbirciare le chat della maggioranza, parla apertamente di un clima sempre più teso tra chi è stato eletto e chi siede in giunta, con tanto di accuse piuttosto esplicite rivolte al sindaco Gerosa. Un pentolone in ebollizione che potrebbe esplodere quando verrà data l’ufficialità dell’affidamento dell’assessorato ai Lavori pubblici al vice sindaco Laura Gardella. Tutto questo, cari lettori, potrebbe anche essere serenamente derubricato alla voce gossip, non foss’altro che queste faide interne alla maggioranza hanno portato a una preoccupante paralisi dell’attività amministrativa. Un esempio su tutti: dopo l’ennesimo episodio di cronaca nera in città, l’assessore alla sicurezza, Gardella, aveva sbandierato ai quattro venti l’intenzione di schierare la polizia municipale per le strade della città. Noi non ce ne siamo accorti, se si fa eccezione per un paio di costose perquisizioni con i cani antidroga davanti alle scuole. La prova di quello che diciamo è il far west della notte dell’ultimo dell’anno quando piazza Silvabella è stata trasformata in una strada di Baghdad, con fuochi d’artificio fuori controllo, auto danneggiate e chi più ne ha più ne metta. Una scena che in passato a Mortara non si era mai vista. Ultimo, ma non certo per importanza, l’assordante silenzio seguito al ridimensionamento dei posti letto nell’ospedale cittadino. Anni fa, quando venne paventata l’ipotesi di chiudere l’ospedale, le forze politiche cittadine – da Forza Italia dell’allora sindaco Robecchi ai comunisti dell’highlander Abbà – fecero battaglia comune per scongiurare quella possibilità; la città marciò dal palazzo comunale all’Asilo Vittoria e alla fine l’ospedale venne salvato. Il preoccupante silenzio di questi giorni fa pensare ad un isolamento politico della giunta di Mortara sia nei confronti dei vertici regionali, sia nel tessuto politico cittadino. Spiace dover iniziare l’anno nuovo con queste notizie allarmanti, ma la realtà è questa ed è bene che i cittadini inizino a prenderne contezza.

s.s.

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