Al Volontariato vincenziano poveri in aumento del 30%

L’economia è ferma e la gente, a casa, comincia ad avere problemi che si aggiungono, spesso, a quelli che già aveva per situazioni di vita difficile e povertà. È la realtà fotografata da Maria Lice Comoglio, presidente del Gruppo di Volontariato Vincenziano di Mortara, che in questo periodo sta registrando, purtroppo, un notevole incremento delle richieste di aiuto. «Riceviamo telefonate tutti i giorni, ma non abbiamo attivato un gruppo di ascolto, quindi facciamo tutto via whatsapp. Ci mandano fotografie e indicazioni. Cerchiamo di soddisfare tutti». La presidente precisa in merito al numero delle persone che lamentano carenze alimentari: «I nostri assistiti in questo periodo sono aumentati di circa il 30%. Sono tutti italiani. Del resto il 95% di coloro che aiutiamo complessivamente sono italiani. Famiglie in difficoltà, persone sole. Le nuove povertà che emergono oggi sono determinate da quella gente che lavorava poco, oppure integrava in nero, altri sono pensionati che facevano qualcosa per integrare una rata minima. Tutto questo lavoro si è perso, in questo momento, e la gente non sa come fare». La presidente del gruppo GVV, dall’altro canto, ha un incremento notevole di aiuti da distribuire. «Certo, ci chiamano diversi supermercati di Mortara per donarci della merce ma andiamo anche a Milano al Banco alimentare, almeno due volte alla settimana. Ci sono prodotti deperibili, come frutta e verdura in grande quantità, da smistare e consegnare. Per questi generi c’è la necessità di poterli dare a qualcuno prima che vadano a male. Al momento, con i bar e i ristoranti chiusi, c’è fermo tutto il comparto agroalimentare, ma quelli sono comunque prodotti che vengono consegnati. L’ortomercato milanese ha forti eccedenze quotidiane. Noi andiamo a prendere quel che possiamo». Il passaggio successivo è quello di riportare la merce a casa e smistarla, poi prepararla e consegnarla. «Siamo al lavoro ininterrottamente, soprattutto per i generi deperibili. Sempre per il periodo così particolare e difficile che stiamo vivendo, abbiamo perso alcuni soci, perchè non hanno la possibilità di partecipare a questa fase, ma ne abbiamo trovato per fortuna altri, potremmo dire, per strada. Cose meravigliose, diverse persone che da anni non vedevo e si sono offerte di aiutare. Una famiglia che in passato aveva avuto gravissima difficoltà e noi avevamo aiutato, ora si è messa totalmente a disposizione, avendo la possibilità di farlo. Stiamo vivendo un’esperienza completamente nuova». Sono molti anche i generi di prima necessità che vengono donati a livello locale dai supermercati della zona. «Non parliamo di colombe pasquali, solo nell’ultimo carico ce n’erano 180, ma ci vengono donati anche pane, biscotti, salumi. Ogni genere di alimento». Poi si tratta di assegnare il cibo ai destinatari e anche qui, il particolare momento ha costretto Maria Lice a organizzarsi diversamente rispetto a prima. «Diamo degli appuntamenti durante l’arco della giornata, a distanza di un quarto d’ora, o mezz’ora. Poi carichiamo il cibo da distribuire su un carrello e consigliamo ai nostri assistiti di rimanere fuori in auto. All’ora prestabilita noi usciamo con il carrello e andiamo da loro, mantenendo le distanze. Poi escono e caricano nel baule il cibo che gli forniamo. Poi passiamo al successivo e così via». La presidente del GVV conclude: «Cerchiamo, ove è necessario, anche di fornire dei medicinali da banco, che abbiamo a disposizione. Inoltre molte persone che assistiamo cominciano ad avere problemi di bollette e affitto e questo si aggiunge al bisogno alimentare primario. La situazione non è delle migliori». Maria Lice carica, smista e divide frutta e verdura che ha appena trasportato a Mortara dopo essersi recata a Milano. E domani sarà ancora così.

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