A cura di Denise Aliotta – Studio SEA.
La riforma delle aliquote IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è una delle misure centrali della Legge di Bilancio 2025 in particolare, la riforma prevede una ristrutturazione degli scaglioni di reddito e delle relative aliquote. La modifica dell’art. 11, comma 1, TUIR, l’art. 1, comma 2, Legge n. 207/2024, conferma le aliquote IRPEF ed i relativi scaglioni di reddito già in vigore nell’anno 2024, stabiliz- zandole a regime. Di conseguenza, anche nel periodo d’imposta 2025, è confermata la riduzione, da quattro a tre, delle aliquote IRPEF e dei relativi scaglioni di reddito così come di seguito riportato: t aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro; t aliquota del 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro; t aliquota del 43% per i redditi che superano 50.000 euro. Questa riforma, prevista dal governo, punta a semplificare il sistema fiscale, riducendo il numero di scaglioni e rendendo più lineare la progressività dell’imposta. Le aliquote sono state ridotte per i redditi medi, mentre il 43% rimane invariato per i redditi più elevati. La riforma delle aliquote IRPEF ha diversi obiettivi strategici. Il principale obiettivo della riforma è quello di alleggerire il carico fiscale sulle fasce di reddito più vulnerabili, in modo da aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e ridurre le disuguaglianze sociali. I redditi tra 15.000 e 28.000 euro, che rappresentano una parte significativa dei lavoratori italiani, sono quelli che trarranno i maggiori benefici dalle modifiche. Con un sistema fiscale più favorevole per le famiglie, il governo punta a stimolare la domanda interna, incentivando i consumi e gli investimenti. L’aumento del reddito disponibile per le famiglie dovrebbe tradursi in maggiore spesa per beni e servizi. L’adozione di aliquote più basse e più equilibrate fa parte di un programma di semplificazione fiscale, che mira a rendere il sistema più comprensibile e accessibile per i cittadini e le imprese. Le modifiche contribuiscono anche a ridurre l’evasione fiscale, aumentando la compliance dei contribuenti. Infine, le misure di riduzione fiscale per i redditi medi e alti hanno anche lo scopo di incentivare gli investimenti in consumi, innovazione e formazione, che possono rafforzare la competitività dell’economia italiana nel lungo periodo.