LA CAMELIA COLLEZIONI – Il ricamo al filet: una tecnica antica ancora attuale.

A cura di Alessandra Restelli e Maria Luisa Siviero.

Il ricamo a filet è una delle tecniche di ricamo più antiche e affascinanti, con una storia ricca e variegata che attraversa secoli. Noto anche come “filet crochet” o “filet lace”, ha origini che risalgono all’antichità. La tecnica si basa sulla creazione di una rete a maglia che viene successivamente ricamata per formare motivi decorativi. Sebbene le sue radici siano europee, l’arte del filet ha subito influenze da diverse culture, tra cui quella egiziana e quella greca. Durante il Rinascimento, ha vissuto un periodo di grande splendore in Italia. Le famiglie nobiliari richiedevano decorazioni tessili elaborate per abbellire le loro dimore e gli abiti. In questo periodo, era spesso utilizzato per creare tende, tovaglie e copriletti, arricchendo l’arredamento con motivi complessi e simbolici. Una delle varianti più celebri è il filet veneziano, sviluppatosi nelle botteghe artigiane della Serenissima. Questo stile si distingue per la sua raffinatezza e per l’uso di fili di seta e oro, rendendolo particolarmente prezioso. La tecnica del “micro filet” invece si basa su una rete di punti incrociati che formano una serie di piccoli quadratini che vengono poi riempiti con disegni decorativi, creando un effetto simile a quello del merletto. Il ricamo a filet rappresenta un patrimonio culturale significativo per l’Italia, unendo la tradizione alla modernità. La sua storia riflette la capacità degli artigiani italiani di innovare pur mantenendo viva una tecnica antica e affascinante. Che si tratti di opere d’arte elaborate o di semplici decorazioni domestiche, continua a incantare con la sua eleganza. In foto , due esempi: un copriletto figurato con putti e una striscia da tavolo del secolo 800 in perfetto stato di conservazione presenti in Collezione.

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