MORTARA E DINTORNI NELLA STORIA – Ambrogio Fogar e Armaduk, una storia tutta lomellina.

A cura di Simone Tabarini.

Tutti conoscono la storia di Hachiko, il cane divenuto simbolo di fedeltà in Giappone; ma quanti conoscono la storia di Armaduk? Perchè la storia di questo cane si lega al nostro territorio, e mi sembra giusto raccontarla. Armaduk era nato a Resolute Bay, un villaggio eschimese del Canada settentrionale. Viveva legato a una catena, era magro e in pessime condizioni. Passava giorno e notte sulla neve gelata alle porte del villaggio. Non era stato cresciuto negli allevamenti di husky, il suo era il pedigree di un simpatico”meticcio”. Per fortuna, un giorno passò di li Ambrogio Fogar, un navigatore ed esploratore milanese, che decise di adottarlo. Il cane aveva già sei anni, eppure si affezionò subito al suo nuovo compagno! Quando nel 1982, Ambrogio decise di intraprendere una spedizione al Polo Nord, non ebbe dubbi: se doveva portare con sé un compagno, quello doveva essere Armaduk! Dopo 50 giorni in mezzo al ghiaccio, i due raggiunsero il traguardo! Questa impresa scatenò, al loro ritorno, una vera e propria moda: i cani siberiani in Italia. Purtroppo però dopo qualche anno, Ambrogio Fogar, a causa di continui spostamenti, dovette cedere il cane. Così decise di portarlo in un allevamento, ove Armaduk poteva trascorrere il resto della sua vita in maniera dignitosa; il centro in questione si trovava a Zeme Lomellina ed era dedicato proprio ai cani da slitta! Nel febbraio del 1993, alla veneranda età di 17 anni Armaduk si spense a Zeme. Molti sicuramente ricorderanno una frase del “Ragazzo di Campagna”, ove Pozzetto dice: “Ar- maduk!”. Beh si tratta proprio di quel cane! Ed era un modo per ricordare l’impresa vissuta da Ambrogio Fogar e il suo amico a quattro zampe, in solitaria, in mezzo al deserto ghiacciato del Polo Nord.

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