LE NOSTRE CHIESE – La chiesa di Sant’Antonio Abate alla Sforzesca.

A cura di Don Cesare Silva.

La Frazione Sforzesca prende il nome da Ludovico Maria Sforza detto “il Moro” che volle la Piazza Ducale di Vigevano. Chiamò Bramante per il Castello e Leonardo Da Vinci. Egli volle creare una tenuta modello alle porte della sua città amata erigendo il “colombarone” ora purtroppo abbandonato. Nel 1498 donò tutte queste proprietà ai frati domenicani di Santa Maria delle Grazie (per i quali Leonardo aveva dipinto il cenacolo) ed essi le tennero fino al 1798 quando furono incamerati dal governo francese che aveva occupato l’Italia settentrionale. La chiesa di Sant’Antonio Abate (patrono della campagna) dipese dalla parrocchia di San Cristoforo fino all’erezione della Parrocchia autonoma a metà Ottocento e fu tenuta da un frate domenicano. La chiesa attuale fu ricostruita nel 1852 su progetto dell’architetto Moraglia in stile neo classico insieme ai fabbricati agricoli e alla villa dei marchesi Rocca – Saporiti. Fu conservato il bel campanile in stile barocchetto, le statue della Madonna del Rosario e i santi Vincenzo Ferreri e Domenico poste sulla sommità del timpano della facciata. L’interno della chiesa fu decorato dal Gonin che avrebbe poi affrescato l’interno del Duomo. A lui si devono anche i quadri della via crucis. L’interno a croce greca di intonazione classicheggiante con cupola intradossata è caratterizzato da due imponenti monumenti funebri nei bracci del transetto. L’altare maggiore in marmo bianco è assai grandioso con statue marmoree. Infine, nella cripta ci sono le sepolture dei marchesi che assistono alle funzioni da matronei con grate collegate al palazzo.

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