Le emozioni in tempo di Covid raccontate da Beppe Menozzi

Pronte le ultime opere dello scultore garlaschese, che intanto prepara la prossima edizione di “Una strada per l’arte”

Il Coronavirus non ha fermato la vena artistica di Beppe Menozzi, garlaschese, barista di professione e scultore autodidatta nel tempo libero. Anzi, si può affermare che in un certo senso l’emergenza sanitaria ha rinvigorito il suo spirito artistico. Menozzi, conosciuto a Garlasco per essere il titolare dell’Art Cafè in corso Cavour, ha svelato nei giorni scorsi con una serie di post sulla sua pagina Facebook le sue ultime opere, sculture che in sé rivelano messaggi spontanei e attuali di amicizia, amore e la metamorfosi dell’uomo con il passare del tempo. Tutti messaggi che, se vogliamo, ben si addicono anche al periodo attuale che tutti noi stiamo vivendo, costretti a rimanere in casa per due mesi e ora in grado di riappropriarci poco alla volta delle nostre libertà come le avevamo conosciute un tempo. «Io mi sono specializzato in sculture realizzate in porcellana, con la tecnica della pittura di terzo di fuoco e a mano – racconta Menozzi, cresciuto artisticamente frequentando le lezioni del maestro Lucien Bello di Mortara – in ognuna di esse cerco sempre di trasmettere emozioni allo stato puro che noi proviamo in quanto esseri umani e bisognosi di coltivare relazioni sociali, qualcosa che nell’ultimo periodo ci è mancato e abbiamo scoperto di non poterne fare più a meno. In esse troviamo sentimenti naturali, sia positivi sia negativi, quali l’allegria, la tristezza, l’amore verso l’altro e molti altri ancora. Una delle ultime opere realizzate nel mio atelier – va avanti l’artista lomellino – racconta la trasformazione dell’umanità e il suo passaggio in un’altra dimensione ultramateriale, quasi come se fosse un viaggio in un altro mondo che non è più terreno. In queste si trova anche il senso del mio percorso artistico iniziato quasi 25 anni fa. Le mie opere vogliono essere anche il simbolo dell’energia mostrata dall’essere umano che reagisce davanti alle avversità». L’occasione è quindi utile per voltarsi indietro. «Dapprima ho incominciato con ferro e acciaio – prosegue Menozzi – poi sono passato alla terracotta smaltata e decorata a terzo di fuoco. Cerco sempre di partire dalle materie prime per trovare l’ispirazione cercando di imparare nuove tecniche attingendo alle esperienze degli artisti con i quali ho avuto modo di lavorare nel corso degli svariati anni di collaborazione anche fuori dal territorio italiano». Menozzi, tra le altre cose, è conosciuto per essere l’autore della scultura ferrea posta al centro della rotatoria di via Borgo San Siro, all’entrata di Garlasco: un’opera di 4,65 x 7 metri denominata “Garden is life”. Ma quali sono i prossimi progetti in ballo, una volta che l’emergenza Covid-19 sarà terminata? «L’intenzione – prosegue l’artista garlaschese – sarebbe organizzare la seconda edizione di “Una strada per l’arte” che lo scorso anno non siamo riusciti a programmare per tempo. Si tratta di uno spazio espositivo in cui diamo l’opportunità a 60 artisti provenienti da tutta la Lombardia di mettere in mostra le proprie opere per le strade della città. Nel 2018 è stato un grande successo: appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno, vorremmo tentare di replicarlo», conclude Menozzi.

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