Fabbrica Vigevano: l’idea di Alessandro Rano per salvare l’economia locale

In un periodo in cui diverse aziende sono propense a lasciare Vigevano e Lomellina c’è chi invece come i salmoni che nuotano controcorrente decide di puntare a investire qui o meglio attirare investimenti. È il caso di Fabbrica Vigevano, realtà nata nelle scorse settimane incubatrice di start-up che vogliano puntare nel territorio ducale ma anche lomellino. Il fondatore è Alessandro Rano, vigevanese 35enne che viene da esperienze nel settore sia in Italia che anche all’estero. Il facilitator ha così motivato la sua decisione di provare a investire in città: “Vigevano si trova vicina a grandi centri economici, accademici e di ricerca applicata, pur non essendocene direttamente in città. Inoltre, ha dinamiche di costo nettamente differenti rispetto a Milano o altre città economicamente più importanti”. Dietro a questa intenzione assai coraggiosa c’è anche un senso di “amor di patria”. «C’è anche la voglia di fare qualcosa di utile per la città in cui vivo: portare imprenditorialità, competenze ma soprattutto l’energia positiva che serve per fare impresa – dice con ambizione – sono stanco di sentire che a Vigevano non si possa fare nulla di buono. Avanti di questo passo è una profezia che si auto avvera». Fabbrica Vigevano però non è proprio una start-up come tante nate in questi anni in Italia. “La nostra è uno start-up studio: creiamo start-up partendo da zero seguendo le best practice metodologiche, Alessandro Rano Fondatore Start up finanziandole con capitale di rischio, fornendo know how, strumenti operativi e una rete di partner strategici – spiega Rano -. Lo scopo è quello di rendere questa start-up un punto di contatto con università, centri ricerca, grandi aziende e fondi di investimento”. Quello in cui Alessandro Rano lavora è un mondo in costante espansione, basti pensare che in Italia negli ultimi anni sono nate ben 12.000 start-up con oltre 300.000 posti di lavoro per un giro d’affari di circa 1.2 miliardi di euro nel 2024. Eppure la burocrazia sta rendendo le cose più facili per chi decide di investire in questo tipo di aziende, in quanto può ricevere fino al 65% di detrazione fiscale su quanto investito (cosa unica al mondo). Gli effetti come gli obiettivi sono principalmente a medio lungo termine, anche se come ha affermato lo stesso Rano alcune aziende locali hanno già presentato interesse e si confida nell’attrazione di altre imprese da fuori per lavorare in piena sinergia.

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