GARLASCO – Dal 11 marzo, via Pascoli è diventata meta di un turismo macabro, con continui “pellegrinaggi” verso la casa della famiglia Poggi, teatro di un noto omicidio. Nadia Cavalli, residente della zona, denuncia l’invasione della privacy: persone che filmano, scattano foto, urinano sui muri, ciclisti indiscreti e madri che portano i figli a vedere “il luogo del delitto”. La situazione è fuori controllo, tanto da richiedere l’intervento quotidiano dei carabinieri. Cavalli accusa il sindaco Simone Molinari di aver ignorato le richieste di tutela: le transenne sono aperte, le telecamere inutili. «Viviamo nell’abbandono più totale », conclude.