A cura di Manuela Piovera – Studio SEA
La Legge di Bilancio ha confermato, con alcune novità, l’agevolazione in vigore lo scorso anno in favore delle lavoratrici madri. Dal 2027, si applica poi l’esone ro contributivo nella versione prevista dalla Legge di Bilancio 2025. In sostanza, il bonus spetta solo alle lavoratrici con reddito imponibile non superiore a 40.000 euro. La situazione cambia, invece, per le lavoratrici madri di almeno 3 figli ma con rapporto di lavoro a tempo determinato oppure autonome (anche della gestione separata). In questi casi, per il 2025 e il 2026, il bonus spetta nella nuova versione prevista dal DL Economia, cioè sotto forma di contributo diretto in busta paga fino al mese di compimento dei 18 anni del figlio più piccolo. L’importo è pari a 40 euro mensili per ogni mese (o frazione di mese) in cui è attivo il rapporto di lavoro o l’attività autonoma. Vale sempre il limite reddituale di 40.000 euro annui. Dal 2027 si applica, invece, l’esonero contributivo nella forma prevista dalla Legge di Bilancio 2025, allo stesso modo delle madri con contratto a tempo indetermina to. Per il solo 2025 si applica la nuova versione del bonus mamme, quella prevista dal DL Economia. Le lavoratrici, a prescindere dal rapporto di lavoro (indeterminato, determinato o autonomo), potranno quindi beneficiare del contributo da 40 euro mensili in busta paga. I requisiti richiesti sono un reddito annuo non superiore a 40.000 euro e il figlio più piccolo sotto i 10 anni d’età. Anche in questo caso le somme saranno erogate a dicembre in un’unica soluzione. Nel 2026 e nel 2027, invece, le lavoratrici madri di 2 figli potranno accedere al bonus mamme previsto dalla Legge di Bilancio 2025, cioè l’esonero contributivo riconosciuto con reddito non superiore a 40.000 euro e fino al decimo anno d’età del figlio più piccolo.