A cura di Alessandra Restelli e Marialuisa Siviero
Le scarpe, pur essendo spesso considerate un elemento pratico del guardaroba quotidiano, rappresentano un universo ricco di significati che va ben oltre la loro funzione ; incarnano una sintesi perfetta tra arte, artigianato e cultura. Con il passare dei secoli, le calzature hanno continuato a evolversi, adattandosi alle esigenze pratiche e ai dettami della moda. Nel XX secolo, l’avvento di nuovi materiali e tecnologie ha permesso la creazione di scarpe sempre più audaci e innovative. Designer come Salvatore Ferragamo e Christian Louboutin le hanno trasformate in vere e proprie opere d’arte, combinando comodità e bellezza con un tocco di originalità. Questi piccoli accessori decorativi, applicabili sui lacci o direttamente sulla tomaia, realizzati in ottone, argento o acciaio, o ancora in bachelite, legno, madreperla e perline come a formare ricami floreali, hanno raggiunto il culmine della loro popolarità durante gli anni ’40. Singolare l’incontro con un vigevanese qualche anno fa che ci ha contattate per donare alla Collezione un nutrito quantitativo, oltre il migliaio, di queste decorazioni per calzature. Forme e materiali diversi, provenienti da un Calzaturificio delle Città che ha chiuso nel 1977 e aveva preservato questi esemplari, prodotti per scarpe e borse delle firme come Gucci, Paco Rabanne, Ermes i più noti. Aprire questi pacchetti, chiusi ognuno con lo spago e con il codice scritto a mano è stato come scoprire un tesoro. Una tra le occasioni che meglio si addiceva per esporli è stata la mostra realizzata in collaborazione con il desiger Armando Pollini presso il Museo Internazionale della Calzatura Bertolini intitolata ”dalla Belle Epoque alla Grande Guerra”. In foto, le teche suddivise per epoca che abbiamo allestito.