MORTARA – Per il secondo anno consecutivo Mortara dovrà rinunciare a due eventi simbolo della tradizione locale: la Mostra del Palmipede e OcheBontà. Il Comitato Sagra, guidato dal presidente Fabio Rubini e dal vice Edoardo Rossi, ha deciso di sfilarsi dalla manifestazione, denunciando lo “snaturamento” della storica Sagra del Salame d’Oca. Rubini parla di “balzo indietro di vent’anni” e accusa l’amministrazione comunale, guidata dalla vice sindaca Laura Gardella, di aver preso decisioni “in solitudine”, senza il necessario confronto con chi ha creato e fatto crescere la festa. Rossi rincara la dose, bollando l’attuale impostazione come “una baracconata” che mette in secondo piano il prodotto simbolo della città a favore di concerti e spettacoli. Per il Comitato, senza il salame d’oca al centro, la Sagra rischia di perdere identità e futuro, con danni non solo all’immagine ma anche all’indotto economico locale. «Così si spezza una catena di ricchezza e lavoro per Mortara – avverte Rossi –. Guardiamo ad Alba con il tartufo: lì nessuno si sognerebbe di oscurare il prodotto simbolo»