A cura di don Cesare Silva
La confraternita di San Paolo a Gambolò fu istituita canonicamente dal vescovo di Pavia nel 1565, dopo che già da quattro anni aveva iniziato a officiare l’antichissima chiesa di San Paolo, della quale non si conosce l’origine. L’edificio, già ritenuto decoroso nel 1578, fu ricostruito nelle forme attuali a partire dal 1728 e completato nel 1743 per munificenza del marchese Litta. Al 1780 risalgono gli stalli lignei in stile barocco, opera di grande pregio come i confessionali, mentre nel 1770 era stato eretto l’alto campanile, coronato da un elegante motivo barocco. Nel 1881 l’ingegnere Bianchi realizzò l’odierna scenografica facciata, decorata con affreschi rinnovati nel Novecento. L’interno, a navata unica con profondo coro, è caratterizzato da tre altari in marmi policromi settecenteschi: quelli laterali sono intitolati alla Natività e al Compianto di Cristo morto. Di particolare pregio è il gruppo ligneo del Compianto, composto da statue policrome a grandezza naturale, attribuite alla maturità artistica degli scultori pavesi Giuseppe e Tiburzio Del Maino e databili al quarto decennio del XVI secolo. Da secoli la statua del Cristo morto viene portata in processione la sera del Venerdì Santo, con partenza dall’antica pieve di Sant’Eusebio. Sull’altare di fronte si trova invece un pregevole gruppo in terracotta dipinta, databile alla metà del XVIII secolo, composto dalla Madonna, da San Giuseppe e da alcuni pastori in adorazione (il Bambinello moderno sostituisce l’originale, trafugato durante il 1859). FINE PRIMA PARTE