GARLASCO – Si riaccende il dibattito sul caso Garlasco dopo le parole di Matteo Renzi, che sui social ha criticato duramente il Ministro della Giustizia Carlo Nordio. L’ex premier, commentando l’ipotesi di uno stop a ulteriori indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, ha parlato di «resa all’ingiustizia» da parte del Governo e ha definito il caso «vergogna nazionale». Un’affermazione che ha immediatamente suscitato polemiche, soprattutto nella cittadina. A replicare è stato l’assessore di Garlasco, Riccardo Invernizzi, che ha pubblicamente contestato i toni utilizzati dal leader di Italia Viva: «Caro Senatore Renzi, questa espressione se la poteva e se la doveva risparmiare. È un’argomentazione utile solo per fare un click in più: un concetto sbagliato, offensivo e lontano dal vero. Non lo meritano le famiglie coinvolte e nemmeno la nostra comunità». Invernizzi sottolinea come da anni attorno ai fatti di Garlasco si continui a speculare: «Non ci si ferma a riflettere e non si condanna uno dei più terribili femminicidi di sempre: ci si focalizza su filoni fantasiosi, luoghi comuni dannosi, frasi utili per fare audience ma non per chiarire la verità. L’unica certezza è che è morta una ragazza in modo indegno in una città che ha avuto il solo demerito di esserne lo sfondo. Non perché a Garlasco ci siano streghe o sette misteriose: Chiara era di Garlasco, e basta». L’assessore Invernizzi respinge con forza l’etichetta di «vergogna nazionale»: «È un’espressione goffa e fuorviante, usata per un attacco personale al ministro Nordio. Dietro quelle parole ci sono cittadini che non hanno nulla da cui doversi vergognare, famiglie che soffrono e professionisti che lavorano per cercare la verità». Quindi la richiesta finale: «Ci deve delle scuse, Senatore Renzi. Garlasco è commercio, associazionismo, impresa, cultura, lavoro e impegno. Una comunità che va avanti con orgoglio. Altro che vergogna nazionale». Intanto il dibattito politico e mediatico continua, mentre la città chiede silenzio, rispetto e giustizia.






