MORTARA E DINTORNI NELLA STORIA – Tra acque e risaie: la storia del Terdoppio Lomellino

A cura di Simone Tabarini

Il Terdoppio attraversa la parte orientale della Lomellina e la sua storia riflette secoli di trasformazioni del paesaggio padano. Entra in Lombardia a Gravellona Lomellina e scorre tra Vigevano, Gambolò, Tromello, Garlasco e Zinasco prima di raggiungere il Po nel territorio di Sommo. L’attuale “Terdoppio lomellino” è però il risultato di importanti opere idrauliche: nel Medioevo parte delle sue acque venne deviata verso il Novarese per alimentare canali irrigui, separando definitivamente il corso superiore da quello lomellino, oggi alimentato soprattutto da risorgive. Questa lunga serie di interventi ha contribuito a costruire il paesaggio agricolo della zona, dove le sue acque, unite a quelle di rogge e canali, hanno sostenuto per secoli la risicoltura e modellato l’ambiente delle risaie. Nonostante l’uso agricolo intensivo, il torrente conserva tratti di notevole naturalità: tra Garlasco e Zinasco presenta meandri attivi, rive in erosione e piccole isole di sabbia e ghiaia, una rara testimonianza di dinamica fluviale in bassa pianura. Qui si osservano specie come Ophiogomphus cecilia e Gomphus flavipes (libellule) indicatori di buona qualità ecologica, mentre le campagne circostanti offrono habitat stagionali per aironi, cavalieri d’Italia e altri uccelli tipici delle zone umide. La qualità delle acque risente dell’agricoltura, alternando condizioni buone ad altre più problematiche, ma il fiume mantiene comunque un ruolo ecologico fondamentale come corridoio naturale tra campi, boschetti ripariali e aree umide residue. Pur non essendo un grande corso d’acqua, il Terdoppio racconta l’incontro tra interventi umani, storia idraulica e biodiversità, continuando a modellare silenziosamente la vita della pianura lomellina.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *