Rotonde sempre al buio e nessuna riga a terra

Nebbia fitta, a banchi. La circonvallazione di Mortara è stata percorsa sabato sera, con un discreto traffico, tra le 22 e le 23. Nonostante ciò è davvero difficile promuovere una viabilità da terzo mondo. Visto che le emergenze sicurezza sono superiori a quelle per le buche lasciamo perdere il dissesto stradale. Anche se questo, spesso, contribuisce a una imperfetta frenata, se dovesse servire, magari in emergenza. Delle rotonde sulla ex statale 494 (sulla circonvallazione di Mortara si sovrappone alla 596 per un largo tratto) l’unica accesa totalmente è quella del supermercato Bennet, all’incrocio con via Lomellina, dove è presente una torre faro. Le altre rotonde sono invece illuminate, ognuna con dieci o più pali che costeggiano la rotatoria. Nessuna li ha tutti accesi. Quella del cimitero è totalmente bocciata, tutti spenti. Sono visibili solo quelli del posteggio.

L’attraversamento con la nebbia della circonvallazione è davvero pericoloso. Ci sono parecchi tratti in cui le righe a terra sono sbiadite e si notano solo aguzzando gli occhi, con molta difficoltà. Ma ci sono anche dei tratti in cui sono proprio inesistenti. Ad esempio tra la rotonda Bricchi e quella del Bennet. Qui la strada si allarga per lo svincolo con via Primo Maggio e oltre all’asfalto dissestato, per la scarsa visibilità, si rischia di non vedere nulla e non capire più dove ci si trova. La circonvallazione, comunque, ha un’altro punto ad altissimo rischio in serate come quelle di sabato, che spesso si verificano in periodi di nebbia. È l’incrocio con via Martiri di Lidice (che porta in piazza Italia e alla Scuola Elementare) e la strada provinciale per Olevano. Esattamente su questo incrocio trafficatissimo si inerpica il cavalcaferrovia di via Raffaello Sanzio. Altro problema non da poco, visto che si scende dalla rampa spesso con un terreno ghiacciato o prossimo allo zero. Questo incrocio non ha nessuna illuminazione, nessun segnale di pericolo. Ora analizziamo la visibilità percorrendo le rotonde, partendo da quella del Polo logistico, in direzione di Vigevano. Questa ha quattro pali spenti. Proseguendo si trova subito quella di corso Torino. Anche questa ne ha quattro spenti. Si supera l’incrocio di via Fermi e si sale sul cavalcaferrovia, e dopo l’incrocio (per Olevano) di cui abbiamo parlato c’è la rotonda Bricchi, abbastanza illuminata, visto le costruzioni commerciali vicine che si affacciano su questa rotatoria, ma a controllare bene anche questa ha tre pali spenti. Dopo aver superato il supermercato Bennet si arriva all’Asilo Vittoria. Qui la rotonda serve per immettere la ex statale 596 che arriva da Pavia. Le lampade sui pali sono spente per la metà, sei. I semafori a chiamata pedonale, nonostante le proteste, non funzionano ancora. E proseguendo si arriva sino al cimitero, dove è tutto spento, a parte le luci sul posteggio. Inoltre la rotonda dei Casoni di Sant’Albino, che si era miracolosamente accesa, ogni tanto per qualche giorno torna al buio. E qui si arriva dopo aver percorso tre chilometri di statale senza una curva. Il pericolo è evidente.

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