Stazione, sala d’aspetto: termo freddi, è protesta

Nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria di Mortara i termosifoni sono stati spenti per diverso tempo e anche negli ultimi giorni era ancora così. Inutile dire che i pendolari che vanno a Milano (Alessandria, Novara, Vercelli, Pavia) per lavoro spesso arrivano di corsa e salgono sul treno e non si fermano in sala d’aspetto. Altri, passeggeri, però, per qualsiasi esigenza attendono in sala, visto che è a disposizione. La sala d’aspetto è molto frequentata, ci sono anche distributori automatici e le macchine per i biglietti. Una signora seduta, imbacuccata per il freddo dice: «Lo scriva, non si può dover aspettare qui al gelo, è una vergogna. Non funziona più nulla». Una donna, seduta vicino, commenta: «Qui siamo al freddo, ma non è il guaio peggiore. Sui treni ogni giorno c’è un disservizio da risolvere. Faremo sciopero, vedrà, e io sono tra quelli che vogliono farlo».

È lo sciopero del biglietto, spesso paventato, che porta oggettivamente a commettere un atto di sfida, ma al tempo stesso è un gesto punibile con una sanzione. Per questo il presidente dell’associazione pendolari “MiMoAl” il mortarese Franco Aggio, ha sempre detto (e anche scritto) che non è d’accordo con un atteggiamento simile. Massima protesta, ma senza violare la legge. «Noi anzi dice Aggio – siamo per farla rispettare la legge. Ovvero vorremmo treni in orario e materiale rotabile funzionante». In merito alla stazione senza riscaldamento lo stesso commenta: «Ecco, a questo proposito, non credo sia ammissibile che succeda un guasto di questo tipo e perduri per così tanti giorni. Queste sono le cose che non vanno bene. Ma posso fare altri esempi “estremi” – prosegue Aggio – uno è capitato proprio a me venerdì scorso. Sono salito sul treno Mortara-Milano Porta Genova delle 5,33 del mattino. A quell’ora fuori c’era il gelo ed era ancora notte. Bene, sono salito sul convoglio e c’è stato buio pesto e gelo per l’intera tratta, fino a Milano. Non è stato piacevole. Poi a Milano il treno è stato mandato in manutenzione e non ci sono stati ulteriori ripercussioni sugli orari, per fortuna. Ma chi era in viaggio con me, venerdì, non ha fatto certo un bel tragitto. Certo, ci siamo dovuti svegliare per forza. Nonostante ciò abbiamo pagato, regolarmente, il biglietto».

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