Schiantarelli: «Ci sono sintomi di risveglio dell’infezione derivati dai rientri dalle ferie. E ora dobbiamo monitorare la scuola»
La pandemia da Coronavirus in provincia di Pavia e quindi anche da noi in Lomellina è monitorata da tre fattori: i contagi, i ricoveri al reparto di Malattie Infettive del Policlinico di Pavia e i ricoveri in Terapia Intensiva nello stesso ospedale. I primi (contagi) sono altalenenti e dipendono molto dai tamponi effettuati. I giovani spesso sono asintomatici. In questa settimana (in tutta la provincia) i primi giorni, da mercoledì a sabato, si sono registrati dai 10 ai 12 contagi giornalieri. Sabato invece erano 6, domenica e lunedì 1. I ricoveri, ormai da due mesi concentrati solo al Policlinico erano 15 (dato rilevato sabato). In Terapia Intensiva, nello stesso giorno 5, in aumento di 2 rispetto ai giorni precedenti. Non sono numeri grandi. La situazione è attualmente sotto controllo, ma è un dato di fatto che si sta innalzando il livello di attenzione e contemporaneamente la paura è da rispettare. Deve giustamente provocare uno stato di allerta che molte volte durante queste vacanze non c’è stato. Lo conferma l’ex primario di Medicina dell’ospedale Asilo Vittoria dottor Camillo Schiantarelli. Lavora ancora in ospedale, dove è responsabile dell’ambulatorio di ematologia. Arrivano a Mortara per farsi visitare anche da fuori provincia. In tempo di Covid aveva deciso di offrirsi volontario, ma dopo le prime settimane di lavoro ha contratto l’infezione ed è stato ricoverato, come parecchi suoi colleghi, a Vigevano, dove è stato sottoposto a ossigenoterapia. Una storia che oggi nessuno vorrebbe più vedere ripetersi. «Eravamo abbastanza tranquilli fino a una quindicina di giorni fa – dice Schiantarelli – Poi è stato inevitabile il flusso dei vacanzieri di rientro, provenienti da zone dove i distanziamenti non c’erano stati. Si sono creati dei focolai che non destano le stesse preoccupazioni di febbraio e marzo. Quindi non dobbiamo tornare a chiuderci in casa, altrimenti moriamo di altro e non di Covid, ma sicuramente è necessario alzare il livello di attenzione che abbiamo un poco dimenticato quando siamo stati in vacanza». Il medico di Mortara scambia opinioni e pareri, proprio per il suo attuale lavoro, con diversi colleghi in tutta la provincia e l’opinione è condivisa: «L’infezione è ripartita, ne torniamo a vedere. Va rilevato che i giovani ne sono praticamente esenti, perché anche se la prendono sono asintomatici o leggermente sintomatici. L’impressione è anche quella che il loro grado di trasmissibilità sia basso, che la loro carica virale sia debole. Ma comunque è presente. Se nella propria abitazione, come tante volte succede, ci sono degli anziani con patologie, diventa un’allerta vera. Inoltre siamo all’inizio di un anno scolastico in presenza con aule piene di ragazzi e genitori che accompagnano i figli a scuola. La situazione è da monitorare attentamente». L’ammonizione di Schiantarelli resta la stessa: «Usare le mascherine quando si è in posti chiusi, distanziamento, igiene delle mani. Io consiglierei il vaccino appena possibile, per evitare rischi di un’influenza che si sovrappone al Covid e questo potrebbe essere grave». Anche i “rumors” medici sono ottimisti sul vaccino anti Covid: «Potrebbe arrivare entro fine anno e in primavera sarà a disposizione. Questa è la la speranza di tutti».