Pompieri: servono cesoie e divaricatori nuovi

Dopo il furto del 3 marzo il comando non deve essere
dimenticato. Ora che è al Polo logistico è meno visibile di prima

La nuova caserma dei pompieri al Polo logistico è bella e ben attrezzata. Ma il 3 marzo sono state rubate cesoie idrauliche e divaricatore e non sono più stati rimpiazzati. Un furto strano, che rasenta il vandalismo, visto che sono stati rubati gli strumenti ma non gli accessori. Di fatto, però, il comando distaccamento di Mortara, guidato da Rinaldo Valentini, ha necessità di queste strumentazioni. E attualmente il bando regionale per le attrezzature dei pompieri non prevede questo tipo di acquisto. Lo conferma la presidente del Gruppo Vigili del fuoco di Mortara onlus Antonella Gandolfi. «Quest’anno abbiamo richiesto il materiale per l’elettrificazione del cancello automatico perché il bando era relativo all’acquisto per l’attrezzatura delle caserme, non agli strumenti da utilizzare per il soccorso. Quindi non abbiamo potuto puntare su quello. Lo potremo fare probabilmente il prossimo anno». Un’altra soluzione, però, ci sarebbe, visto che molte volte sono state donate cifre importanti per la caserma. Qualche cittadino potrebbe farsi carico di questa spesa: servirebbero circa 12mila euro. La situazione dei pompieri di Mortara non deve essere dimenticata. Ora che hanno trovato la caserma rischiano di uscire dai riflettori. Prima erano in pieno centro cittadino e bastavano due parole con i passanti, inoltre dal portone aperto si capiva l’attività. Era una specie di promozione naturale. Oggi che sono al Polo logistico i pompieri sono totalmente decentrati. Ma è necessario non dimenticarli. Per arrivare dai pompieri di Mortara, ad esempio, non c’è un cartello segnaletico. E quando ci si trova davanti al cancello (finalmente) elettrificato non c’è un campanello. O si grida o si telefona. Riuscire a effettuare il trasloco e a farsi donare la caserma dalla società del Polo logistico è stata una grande impresa. Ma i vigili del fuoco non vanno dimenticati altrimenti quest’impresa sarà sprecata. I turni sono difficili e i volontari che arrivano al Polo logistico sono dei veri vigili del fuoco, dediti al sacrificio, perché in quella posizione isolata non è facile fare il volontario. Questi ultimi sono una quarantina, ma quelli “strutturati” e presenti nei turni sono circa la metà. Il comando è in attesa di nuovi volontari, che sono in “lista d’attesa” ma il Covid ha rallentato la loro preparazione. Il distaccamento fa il possibile per rimanere sempre aperto, ma in alcune ore riesce a garantire solo l’uscita della botte (servono solo due volontari) e non una prima partenza di autopompa (dove servono cinque vigili del fuoco).

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