Il Circolo Costa assegna il suo premio di poesia

La cerimonia si è tenuta in Auditorium, presenti anche poeti
di Bologna e de L’Aquila. Tiziana Salè ha vinto il “vernacolo”

Resta sempre l’appuntamento culturale più importante della città di Mortara, per la sua storia e per il coinvolgimento nazionale che ormai è consolidato negli anni. Il Premio nazionale di poesia organizzato dal Circolo Culturale Lomellino con il patrocinio del Comune è arrivato alla 54esima edizione e si è tenuto regolarmente, anche in questo periodo di Covid, “in presenza” ovvero con le persone presenti alla cerimonia di premiazione all’Auditorium di viale Dante. Il tutto con distanze, mascherine e precauzioni all’ingresso, registrazione con nome e cognome e numero di telefono, oltre alla solita misurazione della febbre e alla igienizzazione delle mani. La cerimonia si è svolta in maniera perfetta grazie alla meticolosa regia della presidente del Circolo culturale Lomellino Marta Costa. Con lei, sul palco, il sindaco di Mortara Marco Facchinotti e la presidente della giuria professoressa Maria Forni, attualmente presidente dell’Associazione AmiCivico della biblioteca. Tra i poeti, quelli provenienti da più lontano erano dell’Aquila e di Bologna. Ma la scena è stata catturata, prima dell’inizio ufficiale, dalla presentazione del volume edito dallo stesso Circolo Culturale Lomellino “Mortara, terra di antica santità” scritto dai due collaboratori de “Il Vaglio” Graziella Bazzan e Mattia Paganini. «Ricerche storiche e archivistiche – ha detto la Bazzan – effettuate su personaggi santi e in odore di santità che hanno percorso la nostra terra e la nostra città». Un messaggio è arrivato anche al primo cittadino: «Signor sindaco, consenta accessi più frequenti e semplificati al magnifico archivio storico della nostra città». Per le premiazioni, al leggio per la lettura delle poesie vincitrici è consolidata da anni la presenza di Marco Fleba e Santino Invernizzi. Quest’ultimo è anche il direttore della Corale Laurenziana e il premio speciale, per i cento anni di questa formazione, è andato al componimento di Mina Zavadin di Bologna “Tempo di Canto”. Una scoperta che ha dell’incredibile è emersa dopo che la giuria aveva assegnato questo premio. La poetessa bolognese, infatti, si è sposata a Mortara nel 1929 e a celebrare fu monsignor Dughera, il fondatore della Corale, che offrì in omaggio agli sposi una reliquia di Santa Veneranda con la dedica: “Ai due fiori sbocciati un fiore di santità”. MIna Zavadini, comunque, ha ancora dei parenti a Mortara e, data l’età, a ritirare il premio si è presentato il nipote. La cerimonia è proseguita con il saluto del sindaco ai poeti presenti in un «cIima purtroppo artefatto da questo periodo di pandemia ma siamo qui per festeggiare un nuovo canto poetico in questo luogo che ha dato voce ad artisti nazionali e internazionali». È seguita una presentazione letteraria di Maria Forni sulle modalità di scelta dei componimenti premiati: «Non abbiamo fatto fatica a leggere, ma a scegliere – ha detto – e la soddisfazione è stata grande perché le poesie non sono diminuite e il livello è alto. Nel tempo – ha continuato – abbiamo notato un progresso nella forma e nella consapevolezza della parola. I temi invece sono quelli della poetica esistenziale, della memoria, dell’infanzia, della storia pregressa». Il premio speciale Giancarlo Costa “Ama la tua terra” è andato a Maria Rosa Marsiglio di Novara per la poesia “Sei a casa”. Per le poesie in vernacolo il primo premio è stato assegnato alla mortarese Tiziana Salè di Mortara (“Al ranat”); il secondo a Ezio Tambuzzi di Gropello Cairoli (“Sentimenti“) il terzo a un altro mortarese avvezzo alle vincite poetiche, Carlo Ferraris (“La prima sucà”). Il concorso nazionale ha consegnato la palma della poesia vincitrice ad Alessio Pasquali di San Donato Milanese (“Quella tua cartolina”); il secondo a Elisabetta Liberatore di Pratola Peligna (L’Aquila) (“Elogio di un precario“) e il terzo a Sante Serra di Baricella (Bologna) (“Bucaneve a primavera”). Sono stati assegnati anche sette premi speciali a: Corrado Avallone di Senago (MI) (“Forse tornerò”); Paolo Cattolico di Abbiategrasso (“Saggezza tardiva”); Maurizio Gramegna di Cigognola per la poesia “Senza il colore negli occhi”; Marco Iemmi di Varese per la poesia “Filari”; Enrico Sala di Albiate (MB) per la poesia “Il potere dello zero”; Marina Savio di Vicenza per la poesia “Poesia della mancanza”; Gianfranco Stella di Tremosine sul Garda per la poesia “Risveglio”.

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