Nonostante la rara malattia Azzurra vuole tornare a scuola

La figlia 20enne di Tamara Iori crea una raccolta fondi sul web

In poche ore raggiunge la quota per iscriversi a un istituto privato

Una sfida quotidiana. Un impegno costante che vede ora una nuova prospettiva. Azzurra Zuccolo, 20 anni il prossimo dicembre, è la figlia di Tamara Iori, già sindaco di Castello d’Agogna. Una famiglia conosciuta e ben voluta da tutti, a Mortara e non solo. La giovane, nata con una rara malattia genetica che, tra i diversi problemi, le ha provocato anche una grave forma di scoliosi, ha voluto nei giorni scorsi raccontarsi in prima persona su “GoFundMe”, piattaforma di crowdfunding che consente agli utenti di raccogliere somme da destinare a diversi progetti. Che possono alle volte essere libri da pubblicare, start-up in cerca di denaro e, appunto, iniziative di natura sociale o di sostegno a situazioni di emergenza. Nel caso specifico, Azzurra ha lanciato un appello per trovare la somma utile a iscriversi a un istituto scolastico privato che le potrebbe consentire di proseguire gli studi. «Per la mia grave scoliosi – il racconto della 19enne – la mia famiglia ha speso e continua a spendere tantissimo. Per provare a curarla ho portato per 11 anni il corsetto (dai 5 ai 16), persino per 14 ore. Tuttavia ciò non è bastato, perché a differenza della scoliosi classica, quella causata da neurofibromatosi è molto più tosta. Mi sono dunque dovuta sottoporre al primo di molti interventi, quello di artrodesi: la colonna viene raddrizzata fissandoci due sbarre di titanio con delle viti inserite nelle vertebre. Purtroppo però le mie vertebre, sempre a causa della malattia, non tollerano queste viti e continuano a cedere, procurandomi dolori atroci per i quali sono arrivata a prendere il Fentanyl (molto più forte della morfina) abbinato a Contramal e Patrol (oppiacei) che ho ancora in terapia. Ormai ho perso il conto degli interventi e la situazione sembra non risolversi mai». Purtroppo – aggiunge senza troppi giri di parole Azzurra Zuccolo – «non riesco ad avere una vita normale: non riesco a stare seduta neanche il tempo di mangiare senza fare di fretta e avere tutto sullo stomaco, non riesco a farmi una doccia senza piangere, non riesco a dormire dai dolori. Il non riuscire a stare seduta mi ha portato grossi problemi per quanto riguarda la scuola. In terza, nonostante avessi portato i certificati degli interventi, nonostante i voti alti, mi consigliarono di ritirarmi, perché nonostante l’impegno, viste le assenze fatte per i ricoveri e per i dolori, non potevano promuovermi. Quell’anno, passando gli ultimi mesi in un’altra scuola, sono riuscita a passarlo. Ora dovrei iscrivermi al quarto anno, quando in realtà la scuola avrei già dovuto finirla due anni fa, ma la salute mi ha sempre impedito di ricominciare, specie perché non trovavo nessuno disposto a chiudere un occhio sul monte ore di fronte a un problema simile affrontato comunque con voti ottimi. Questa cosa mi ha fatto stare malissimo, volevo e voglio solo avere una vita da adolescente normale, voglio studiare». L’unica scuola che potrebbe dare un aiuto in tal senso, come accennato, è però privata, «e io e la mia famiglia, dovendo già sostenere le spese per gli esami e le visite, non possiamo permettercela. Ritornare a scuola mi permetterebbe di ridare un senso alla mia vita, quello che non gli trovo più. Non nego che sono stanca di questa vita che vita non è, perché che senso ha essere bloccata a letto a 18 anni? Che sia in casa propria, senza amici (perché non andando a scuola come te li fai?), o in una stanza di ospedale?, e più volte ho pensato di farla finita, di chiedere aiuto economico per l’eutanasia in Svizzera. Oggi voglio provare a chiedere quest’aiuto per qualcosa di più positivo». E ogni tanto il web qualcosa di buono lo riesce a creare: la raccolta fondi, girando anche sui social, nel giro di pochissimi giorni ha superato la somma di 5mila euro richiesta dalla ragazza. «Stiamo valutando due istituti a Novara – aggiunge quindi Tamara Iori – Azzurra aveva iniziato al linguistico, ma forse complice anche la sua situazione si è interessata alla psicologia, e ha pensato di avvicinarsi alle scienze umane, con un indirizzo più affine alle sue attitudini. Inizierà provando qualche ora, in vista anche del prossimo intervento in programma il 6 novembre a Ravenna». Sarà il settimo in quattro anni. «A nome mio e di mia figlia – chiude Iori – un ringraziamento a tutte le persone che hanno contribuito alla raccolta».

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