Le volontarie del gruppo Vincenziano: «Causa virus, sosteniamo tanti poveri»

La presidente Maria Lice Comoglio di fronte a una vera esplosione

di richieste di generi alimentari. In assistenza ci sono circa 400 persone

Nel Gruppo Vincenziano di Mortara i volontari attivi sono circa una ventina e lavorano senza sosta per aiutare una platea di famiglie e di cittadini che rasentano il numero di quattrocento. «Questa situazione di pandemia che abbiamo iniziato a vivere a marzo ha cambiato radicalmente la vita di parecchia gente – afferma Maria Lice Comoglio, presidente del gruppo di volontariato che si ispira a San Vincenzo ed è conosciuto universalmente per dedicarsi ai bisogni e agli aiuti umanitari – Noi abbiamo avuto un incremento notevole di assistiti e molti di questi sono persone che prima neppure ci conoscevano. Parecchi sono lavoratori che non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione. Altri l’hanno ricevuta ma non è sufficiente a far campare la famiglia. Altri ancora sono coloro che gli  aiuti non dovevano riceverli, ma per il rallentamento delle attività non lavorano più. Mancano i soldi per il mutuo, per gli affitti, per tutto. E il problema principale è quello di avere degli aiuti alimentari  per mantenere la famiglia e i figli». Il gruppo lavora giorno e notte per queste esisgenze. «Si sono verificate delle contingenze  che sono penalizzanti per la ristorazione – prosegue nel suo racconto la presidente – e questo mette i grandi distributori all’ingrosso, come i Mercati generali di Milano nelle condizioni di avere molte derrate invendute. Noi ci rechiamo da loro almeno tra volte alla settimana, alle 6,30 del mattino, con i nostri mezzi, e portiamo a casa diverso cibo. Di ogni tipo. Dalla frutta e verdura fresca alla carne e ai salumi. Alimenti freschi che impongono quindi uno smaltimento e una consegna rapida, per non andare oltre le scadenze. Il lavoro è imponente, cerchiamo di farlo impegnando al massimo le nostre forze. Per me, che sono in pensione, e per almeno altre 10 volontarie è diventata una professione primaria, che ci impegna dieci ore al giorno». La distribuzione che effettuano nel gruppo Vincenziano di Mortara, per l’emergenza in corso, ha saltato di pari passo il “centro di ascolto”. «Facciamo  burocrazia, ormai, solo con i messaggini di Whatsapp. Quando ci rendiamo conto che c’è aiuto da offrire lo facciamo senza carta bollata. Normalmente, però, distribuiamo uno scatolone mensile, poi anche aiuti settimanali e giornalieri a seconda delle esigenze. Perchè le richieste sono quotidiane». Sono saltate le statistiche, ma secondo la presidente del gruppo è vicino alle quattrocento il numero delle persone che si rivolgono a loro e per l’80% sono italiani. «Girando per i supermercati a raccogliere cibo invenduto – conclude la presidente Comoglio – abbiamo anche notato che rispetto ai mesi di marzo quando la grande distribuzione era stata presa d’assalto, in questa seconda ondata non è quasi mai successo, oppure solo per pochi giorni. Il sintomo è che i soldi in circolazione sono sempre meno per tutti, anche per la spesa al market».                                                                              

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