L’Rsa ha registrato le prime positività (circa 35) in questa seconda ondata. Sospesi i nuovi ingressi e intensificate le misure di sicurezza
A Casa Serena l’allerta rimane massima, dopo che nei giorni scorsi è aumentato il numero di positivi al Covid-19. Nelle scorse settimane la più grande Rsa della provincia aveva avviato test a tappeto all’interno della struttura. Questi hanno permesso di individuare ad oggi 35 pazienti infetti su un totale di 223 ospiti. Va ricordato come la struttura conti tuttora una quarantina di pazienti in meno rispetto alla fase pre lockdown. La seconda ondata del virus (che tra le altre cose ha colpito anche il De Rodolfi di Vigevano, l’altro istituto che poteva vantarsi di essere “Covid-free”) ha indotto a intensificare le misure di sicurezza. «Intanto abbiamo sospeso i nuovi accoglimenti e le visite, come previsto anche dall’ultimo Dpcm – spiega il presidente di Casa Serena, Pierangelo Ugazio – tutti gli ospiti mangiano da soli in camera, non vanno più in sala pranzo. E quando i loro parenti vogliono recapitare loro un omaggio, quest’ultimo viene lasciato all’esterno della struttura, successivamente viene sanificato e consegnato. Queste misure valgono ovviamente anche per i fornitori». Chi contrae l’infezione, viene isolato al sesto piano, che può ospitare fino a 40 malati di Covid. «Tutti stanno comunque bene – continua il presidente Ugazio – e hanno una bassa carica virale. Il nostro problema principale, che però ricalca un trend esistente a livello nazionale, riguarda la mancanza di infermieri. Ne abbiamo solamente 20, pochi per una struttura come la nostra che ne dovrebbe contare almeno quattro per piano. Se, soprattutto in un periodo come questo, ci fosse qualche malato in più, si porrebbe inevitabilmente un problema per sopperire a tutte le esigenze. Speriamo di riuscire al meglio anche questa seconda ondata, come abbiamo fatto per la prima», conclude Ugazio.
