Abitava a Mortara, ma in pochi conoscevano la sua professione
Ha assistito l’artista nella realizzazione di quasi tutte le sue opere
Risiedeva a Mortara ed era conosciuto da molti. Un volto noto. Pochi, però, sapevano esattamente cosa faceva Franco Migliano nella vita. È stato infatti per più di vent’anni l’assistente di uno degli artisti più famosi dell’ultimo secolo, Arnaldo Pomodoro. Franco Migliano è scomparso la scorsa settimana, mercoledì 18 novembre, dopo un brevissimo ricovero all’ospedale di Vigevano. Il figlio Luciano racconta le ultime ore di vita del padre: «Soffriva di diabete. Potrebbe avere avuto una crisi, è svenuto ed è stato ricoverato d’urgenza in ospedale. Ma non era malato di Covid. Purtroppo, però, nel momento della scomparsa, dopo due giorni di ricovero, è risultato positivo. Io e mia madre siamo distrutti, anche perché papà aveva 72 anni ed era ancora in gamba, a parte i disturbi per il diabete». Quel che, però, il figlio vuole raccontare è la straordinaria storia del padre al fianco di Arnaldo Pomodoro. «Abbiamo anche degli scritti, dell’artista, in cui ringrazia mio padre. Del resto chi conosce l’arte di Pomodoro, fatta di sculture in bronzo, spesso enormi, si rende conto che alle spalle c’è un lavoro artigianale di grande importanza». Franco Migliano dopo essere emigrato dalla Calabria a Milano aveva iniziato a lavorare come artigiano in Ripa Ticinese in un laboratorio che si occupava della nichelatura del bronzo. È stato lì che ha imparato il mestiere e negli anni successivi ha conosciuto Arnaldo Pomodoro. Lo scultore ha una casa in Lomellina e Migliano si è trasferito a Mortara. Da allora, quasi trent’anni fa, ha sempre abitato qui e il figlio Luciano è cresciuto nella nostra città. Lo studio di Arnaldo Pomodoro si trova a Milano in zona Navigli, in via Vigevano. Oggi è 94enne e resta uno tra i più importanti artisti che può annoverare il nostro Paese. Le sue opere, spesso mastodontiche, sole, dischi, luna, sfera, sono collocate nelle piazze più importanti del mondo. Per diversi anni anche piazza Ducale di Vigevano ne ospitò una. Oggi la più ricorrente nelle immagini televisive è quella che si trova nella piazza della Farnesina a Roma di fronte al Ministero degli Esteri. Ma si possono vedere alcuni dei suoi capolavori anche a Pavia e Milano. «Mio padre l’ha seguito in Italia e nel mondo quando si trattava di terminare e rifinire le lavorazioni del bronzo. L’installazione delle opere di Pomodoro non è un lavoro da poco, servono squadre specializzate e mio padre ha sempre avuto un grande rapporto di amicizia e di sintonia con Pomodoro. Si capivano. Del resto un artista che effettua operazioni scultoree di questa portata deve avere uno staff dedicato e fidato. Questo lavoro era l’orgoglio di mio padre. Ora è scomparso, ma sapere che lui ha dato qualcosa di sè a queste sculture immortali ci rende orgogliosi della sua vita». I funerali di Franco Migliano si sono celebrati giovedì nella chiesa dei Frati.